(ANSA) - RIMINI - Nella prossima manovra d'autunno, con le
casse del Paese gravate da un ingente debito e con "poche
risorse" a disposizione, l'Esecutivo deve "fare poche cose
intelligenti". Calibrando "scelte selettive" - senza avallare
alcun "assalto alla diligenza" - e puntando con decisione "sulla
produttività e investimenti privati" per rafforzare un percorso
di "crescita".
A indicare la strada a chi dovrà scrivere le nuove e
imminenti linee di bilancio, è il presidente di Confindustria,
Vincenzo Boccia, ospite del Meeting di Rimini per un incontro
sul rilancio del 'Brand Italia'.
Dal Governo, attacca prima di rivolgersi alla platea
ciellina, "ci aspettiamo delle scelte selettive perché con
questo debito pubblico è evidente che non abbiamo grandi margini
di manovra. Dobbiamo essere corresponsabili - scandisce - e non
possiamo chiedere la luna" ma se si riuscisse "a fare delle
operazioni selettive sulla produttività e sugli investimenti
privati" si darebbe al Paese, "una linea di politica economica
che determina anche quale industria del futuro vogliamo
definire".
Concetti chiari. Netti. Che invitano i tecnici di Palazzo
Chigi a muoversi sulla linea tracciata dal ministro dello
Sviluppo economico, Carlo Calenda fatta di denari da mettere
sulla crescita e sgravi fiscali.
Nell'agenda governativa, sottolinea Boccia, "prima" deve
trovare spazio "la crescita, perché con la crescita e non con
l'austerity si risolvono i problemi del deficit e del debito. Fa
bene Calenda - ha aggiunto - a porre delle questioni di
priorità. In questo Paese serve politica, non antipolitica,
servono scelte". Anche perché, puntualizza il leader degli
industriali italiani, "con quelle poche risorse che abbiamo"
occorre "stabilire dove metterle e quindi fare poche cose
intelligenti nell'interesse del futuro del Paese".
Magari insistendo "sull'idea di una politica dell'offerta che
renda competitive le nostre imprese per incrociare le rotte di
sviluppo nel mondo. Siamo il secondo Paese industriale in Europa
dopo la Germania - argomenta ancora - e rafforzare le imprese
italiane significa renderle competitive, riattivare il circolo
virtuoso dell'economia, più investimenti, più occupazione, più
domanda interna".
E in attesa di vedere messa nero su bianco la manovra
autunnale, a giudizio del leader di Viale dell'Astronomia, già
da domani a Ventotene, con l'incontro Renzi-Merkel-Hollande, si
potrebbe compiere un passo verso una "Europa sempre più
orientata alla crescita e meno alla austerity" mentre, prima
dell'inverno, l'Italia potrebbe incamminarsi su una nuova strada
dettata dall'esito della consultazione referendaria sulla
riforma costituzionale.
"Noi siamo per il sì - conferma - perché riteniamo che la
governabilità e la stabilità siano la precondizione per una
politica economica di lungo termine. Siamo sempre più convinti
per il sì: ci auguriamo, speriamo e combatteremo affinché vinca.
Questa è la nostra visione - chiosa Boccia - che è legata alla
questione economica e non politica". (ANSA)