(ANSA) - PERUGIA, 10 OTT - Cerchiamo di fare in modo che "i
nostri figli non siano spaventati da un futuro disastroso che in
realtà non esiste": è il messaggio che l'imprenditore Brunello
Cucinelli ha portato al convegno "Coniugare l'Umbria al futuro.
Coesione, innovazione e competenze per il futuro del Made in
Italy sui mercati internazionali", che si è svolto a Perugia
nell'ambito della 31/a Convention mondiale delle Camere di
commercio italiane all'estero.
"Il nostro stato sociale - ha osservato Cucinelli - ci ha
permesso di non licenziare. Noi non abbiamo interrotto la
struttura né produttiva né commerciale delle nostre imprese.
L'euro è debole quindi noi siamo un Paese di esportatori. La
nostra filiera è corta. Cosa sta succedendo? Che ora nel mercato
mancano prodotti e quindi per noi italiani c'è una grande
possibilità di crescita. Lo vediamo dal Pil".
Inoltre - ha spiegato ancora, a margine del convegno - non è
facile ricostruire le strutture produttive. Comparandoci solo
all'America, avendo licenziato 15 milioni di persone in
produzione, poi quella struttura non si può rifare facilmente.
Quindi secondo me abbiamo davanti un paio d'anni molto
interessanti".
Cucinelli ha partecipato in particolare al panel di discussione
"L'Umbria incontra il mondo: imprese e territorio di fronte alle
nuove sfide dei mercati".
"Certo che ci sono difficoltà - ha osservato - ma non fasciamoci
la testa, perché possiamo essere protagonisti, se guardiamo
avanti, non solo di una fase di crescita economica, ma anche
sociale e umana. Perché se la crescita non è sociale, umana,
culturale, se non libera la creatività e garantisce una buona
vita, è una crescita malata. E, tra i problemi che dobbiamo
superare, segnalo sia quello dell'aumento delle retribuzioni,
sia quello di un approccio diverso al lavoro: si può lavorare
meno, restando più concentrati, e ormai le esperienze ci dicono
che un lavoratore meglio trattato, meno affaticato, quindi più
creativo, dà una spinta in avanti importante alla produttività".
(ANSA).