Saldo negativo nel 2022 fra
aperture e cessazioni di nuove imprese nelle Marche, -929, ma in
realtà sono -629: il passaggio dei Comuni di Montecopiolo e
Sassofeltro (Pesaro Urbino) in Romagna ha determinato la perdita
di 300 imprese che risultano nel novero delle cessate. In valori
numerici, nelle Marche risultato iscritte 157.892 imprese
complessive; le iscrizioni lo scorso scorso anno: sono state
7.193, le cessazioni 8.122. Tutte le province delle Marche hanno
segno negativo: Pesaro Urbino -309 (-0,79); Ancona -276 (-0,62);
Fermo -163 (0,80%); Ascoli -123 (0,51%); Macerata -58 (0,16%).
Se in Italia il saldo è positivo (+0,48%), nelle Marche, invece,
ancora un segno complessivo negativo -0,56%. A rendere noti i
dati è Camera Marche. "Le Marche - commenta il presidente Gino
Sabatini - risentono ancora pesantemente dei fattori che
conosciamo: la dissoluzione di una grande banca territoriale
(Banca Marche, ndr), il sisma, il dissesto idrogeologico, il
conflitto in Ucraina e le sanzioni che hanno afflitto
soprattutto imprese del Made in da sempre legate al mercato
orientale. Il risultato è un generale scoramento di imprenditori
e aspiranti tali. Rallenta la nascita di nuove imprese. Ed è,
anche, su questo che le istituzioni in filiera devono lavorare.
Dare fiducia, e dare strumenti concreti che la alimentino",
conclude Sabatini ricordando come le Marche abbiano comunque
fatto meglio della media italiana nell'export e che occorra
continuare sulla strada dell'innovazione e sul puntare sui
giovani.
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