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La sigaretta elettronica rappresenta la soluzione più congeniale per chi vuole smettere di fumare: ne parliamo con il team di SvapoStore, l’e-commerce che propone un ricco catalogo di prodotti per lo svapo (inclusi i liquidi per sigarette elettroniche) da acquistare online.
La diffusione in Italia di questo prodotto è decisamente significativa: con il passare degli anni è andata via via consolidandosi una comunità di acquirenti e utenti, i cosiddetti svapatori. Questo termine deriva dalla parola inglese vaping, e indica in sostanza l’aspirazione del vapore. Il mercato delle sigarette elettroniche è promettente e al tempo stesso florido, dato che si rivolge a una nicchia di consumatori tanto competenti quanto affezionati.
Un tempo nei luoghi pubblici era possibile svapare e aggirare, in questo modo, il divieto di fumo: anzi, a dir la verità in tanti si erano avvicinati allo svapo proprio per questo motivo. Ora la situazione è un po’ cambiata, visto che i responsabili degli uffici e i gestori di locali sono liberi di consentire o vietare l’uso della sigaretta elettronica. Quest’ultima, invece, non può mai essere utilizzata in presenza di bambini, nelle scuole e negli ospedali. Sul web, comunque, sono numerosi i siti e i forum che si occupano di svapo, così come non mancano gli e-commerce in cui è possibile comprare tutto quello che serve per cominciare a usare le sigarette elettroniche. Questa è la ragione per la quale la normativa in merito è stata modificata e aggiornata con linee guida specifiche relative ai componenti dei liquidi, allo scopo di tutelare la salute di chi svapa e di chi non svapa.
Rispetto alle sigarette classiche, quelle elettroniche di sicuro fanno meno danni. Tuttavia non sarebbe corretto sostenere che esse siano del tutto innocue. Di certo, però, gli studiosi sono concordi nel ritenere che le e-cig, rispetto al consumo standard di sigarette e in generale prodotti del tabacco, garantiscono una notevole riduzione del danno non solo per chi fuma, ma anche per le persone che stanno vicino al fumatore. Secondo quanto affermato dalla Cancer Research UK, mettere da parte le sigarette tradizionali e optare per quelle elettroniche assicura già dopo sei mesi un calo drastico delle sostanze cancerogene che si trovano nell’organismo umano.
Una voce autorevole è senza dubbio quella del compianto Umberto Veronesi: quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità si era opposta alla bocciatura delle sigarette elettroniche, lui si era dichiarato contrario a questo provvedimento. Non solo: lo scienziato italiano aveva dichiarato che se si fosse riusciti a eliminare dalle sigarette il tabacco ci sarebbe stata la possibilità di far sparire il tumore ai polmoni.
Non bisogna commettere lo sbaglio di ritenere che le sigarette elettroniche siano la panacea di tutti i mali, ma d’altro canto non sarebbe corretto demolire la loro reputazione. Come spesso accade, la verità sta nel mezzo. La sigaretta elettronica può essere utilizzata quando e come si vuole, a condizione che ci si informi a proposito di cosa si svapa e, quindi, si sia consapevoli dei prodotti che meritano di essere scelti. Non ha senso trasformare una e-cig in un gadget elettronico comprato per moda e poi lasciato in un cassetto dopo pochi giorni perché inutilizzato. Di sicuro, in questo momento la sigaretta elettronica rappresenta il più efficace dei metodi a cui si possa ricorrere per smettere di fumare: è migliore sia dell’agopuntura che del cerotto.
Le stime più recenti parlano di circa 11 milioni e 700mila persone che fumano sigarette classiche: di questi, più di 6 su 10 hanno intenzione di smettere, ma nella maggior parte dei casi non ci riescono. Sono 1 milione e 300mila, invece, i soggetti che fumano le sigarette elettroniche; quasi il 70% di loro fuma anche le sigarette classiche. Come si può intuire, pertanto, il vero rischio è che con le e-cig non si smetta di fumare ma al contrario si raddoppi l’abitudine: si parla a questo proposito di fumatori duali, proprio per indicare chi fuma sia le sigarette classiche che quelle elettroniche. Tra gli svapatori, solo 1 su 4 afferma di aver ridotto la quantità di sigarette classiche fumate. Poco meno del 15%, invece, sostiene di aver accantonato in modo definitivo i prodotti del tabacco, che uccidono ogni anno 70mila persone. Le sigarette elettroniche sono decisamente meno pericolose rispetto a quelle classiche, in quanto esse non prevedono l’esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici che derivano dalla combustione. Non ci sono neppure sostanze caratterizzate da un potenziale cancerogeno elevato e da un alto livello di tossicità, ma questo non vuol dire che le e-cig siano del tutto esenti da rischi.
Se è vero che le sigarette elettroniche non possono essere considerate cancerogene come quelle classiche, è altrettanto vero che il glicole propilenico che si trova nei liquidi è comunque pericoloso. A lanciare l’allarme è l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro; secondo alcune ricerche, una prolungata inalazione potrebbe provocare tosse e irritazione delle vie aeree, ma anche riniti e asma, pur in rari casi. Il vero pericolo connesso alle sigarette elettroniche, però, è quello correlato al nichel, un metallo a cui sono allergiche numerose persone. In genere l’allergia provoca un’irritazione a livello della pelle, ma al momento non si è ancora consapevoli delle conseguenze che possono derivare dall’inalazione di un vapore ad alta temperatura che contiene sostanze di questo tipo.
Il particolato non è altro che l’insieme delle sostanze che si trovano disciolte nel liquido che viene svapato. Mentre le prime ricerche a proposito della nocività delle sigarette elettroniche riguardavano la valutazione del vapore prodotto, adesso è proprio sul particolato che ci si sta focalizzando. La nicotina liquida è velenosa, ed è una delle sostanze che si trovano disciolte, insieme con il nichel e l’argento. Ma non è tutto, perché secondo una ricerca resa nota tramite la rivista Environmental Science il particolato comprende anche il cromo e il titanio.
Ovviamente sì, perché i responsabili principali dell’introduzione nel corpo umano di sostanze cancerogene vanno individuati proprio nel tabacco e nella carta bruciati. A fare la differenza, però, è la composizione del vapore: un conto è se contiene unicamente il glicerolo e gli aromi, un altro conto è se comprende anche la nicotina.
Contenuto curato da Massimo Chioni
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