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Responsabilità editoriale di IMG SOLUTION SRL
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Il 2019 si prospetta come un’ulteriore annata di espansione del mercato del digital in Italia. Numerosi dati, studi e statistiche confermano come anche quest’anno si conferma un trend di forte crescita avviatori ormai quasi 10 anni or sono.
Tra le ragioni che spingono il digital marketing sempre più in alto come forma di promozione strategica aziendale vi è da notare la nuova apertura, soprattutto da parte delle PMI, verso forme alternative di comunicazione e pubblicità. Le aziende nostrane si sono rese conto che sono cambiate le esigenze del pubblico.
Diventa sempre più evidente che le scelte dei consumatori stanno cambiando e cambiano a un tasso molto più drastico e più veloce di prima. Per stare al passo con questi cambiamenti è necessario studiare i nuovi percorsi di acquisto, le nuove abitudini che hanno modificato il contatto tra le aziende, i prodotti e clienti.
Oggi le persone recepiscono informazioni e messaggi in maniera molto diversa già rispetto a 2 anni fa. I percorsi prediletti dai moderni consumatori sono corridoi che ormai passano quasi sempre attraverso web, siti internet e social media. L’era della “digitalizzazione totale” è iniziata e questo non può essere più un mistero per nessuno.
Basta guardare a semplici numeri per comprendere la capillare penetrazione dell’uso delle connessioni in Italia. Sono freschissimi i dati presentati dall’ultimo report di AudiWeb, Join Industry Committee, specializzato nella raccolta di dati con rilevazione imparziale rispetto alle parti del mercato.
Nel report si nota come già nel gennaio 2019 il dato sulla “total digital audience” abbia toccato i 42 milioni di utenti unici attivi in una fascia d’età dai due anni in su. Si tratta di utenti che si connettono utilizzando i diversi device disponibili come computer, tablet e smartphone.
Il dato che più balza all’occhio dell’osservatore è quel 79,4% di copertura in connessioni da smartphone nella fascia di popolazione compresa tra i 18 e i 74 anni, si parla di 35,5 milioni di persone. Mentre 33,5 milioni di utenti si sono connessi almeno una volta al giorno con sessioni della durata media di 3 ore e 28 minuti.
Le fasce d’età più coperte nel giorno medio sono le più giovani:
È dunque possibile oggi pensare a una strategia di marketing che non sia anche e soprattutto digital? Oggi come in futuro la risposta è no, ma sembra che le aziende stiano cominciando a rispondere bene sotto questo profilo. Andiamo quindi a vedere come sono cambiati i numeri degli investimenti nel web marketing in Italia negli ultimi anni.
Risale invece alla fine del 2018 lo studio relativo al settore web più aggiornato in Italia. Iab Italia, la più importante associazione nel campo della pubblicità digitale a livello mondiale, organizza lo Iab Forum, il principale evento annuale del comparto digitale italiano.
Nell’ambito di questa manifestazione sono stati tirati fuori diversi dati che fotografano la situazione attuale del comparto web in Italia. Il mercato dei servizi e delle tecnologie digitali in Italia sposta quasi 65 miliardi annui e si presenta in continuo trend positivo.
Questo percorso non sembra conoscere soste e ha portano nel corso del tempo a forti ricadute sia in termini economici sia sull’occupazione. Oggi si contano oltre 285 mila professionisti impiegati nel digitale, oltre 30 mila in più rispetto al 2017.
All’interno della grande famiglia del web marketing sono davvero numerosi i comparti e settori attivi e facilmente distinguibili. Tra essi ve ne sono alcuni che fanno registrare gli aumenti migliori per investimenti e crescita del numero di impiegati.
In particolare, si possono distinguere 3 attività in netta ascesa:
1 – L’e-commerce
Il B2C, ovvero il commercio in rete verso i consumatori finali ha spostato nel solo 2018 una cifra vicina ai 27 miliardi di euro, con un incremento eccezionale di più del 16% rispetto al 2017. Parliamo di dati provenienti dall’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano.
All’interno del commercio elettronico crescono e si confermano all’apice di sviluppo le vendite di servizi e prodotti come turismo, informatica ed elettronica. Anche l’abbigliamento fa la sua parte, ma la new entry principale sono il food e l’abbigliamento con aumenti rispettivamente del 53 e 54%.
2 – Online Advertising
Crescono anche gli investimenti per la pubblicità online. Nel 2018 mentre televisione e stampa restavano stabili o decrescevano, la spesa per la pubblicità in radio (+5%) e sul web (+14%) è aumentata considerevolmente.
Gli ultimi anni hanno visto un vero e proprio ribaltone nella spesa delle aziende che ha visto il netto cambio di posizione tra stampa e web. Se nel 2008 la quota del mercato pubblicitario era rispettivamente del 31 e 10%, ora i due mezzi sono passati al 13 e 34%, con netto rialzo in favore della pubblicità sul web.
La spesa per l’online advertising viaggia ormai verso i 3 miliardi, quota che verrà certamente toccata in questo 2019 grazie all’incremento di ogni forma di pubblicità in rete come:
In particolare, è proprio il Display Advertising a trainare la crescita del comparto e infatti supera il 60 per cento del valore complessivo attestandosi a 1,6 miliardi. L’incremento è dovuto soprattutto alle piattaforme di video sharing come i social network.
3 – Search Engine Optimization
A causa della mancanza di specifici studi di settore, ad oggi resta difficile dire a quanto ammontino le spese dei privati e delle aziende italiane allo scopo di posizionare il proprio sito web su motori di ricerca attraverso la SEO.
Tuttavia, le aziende - che come abbiamo visto spendono sempre di più in online advertising – sicuramente stanno prendendo sempre più in seria considerazione anche la necessità di posizionarsi sui motori di ricerca.
È dunque lecito considerare che una buona fetta del budget di investimenti per l’online marketing venga destinata anche a campagne SEO e Link Building.
Grazie ad alcuni studi effettuati tra gli insiders del settore si sa per certo che in forte aumento è la spesa per l’acquisizione di link allo scopo di scalare il ranking di Google. Secondo una stima di WebinFermento basata su un campione di 212 insiders del web marketing, la spesa media annua per attività di Link Building ammonterebbe ad almeno 5000€.
Alcuni tra gli esperti e consulenti SEO più autorevoli che fanno anche divulgazione tramite i loro portali con migliaia di utenti mensili, come Davide Pozzi del TagliaBlog o Lorenzo Cagni di LorenzCrood.com - entrambi tra i siti SEO italiani di spicco - parlano anch’essi di cifre simili.
Ulteriori risorse e tecniche di web marketing puoi trovarle sui rispettivi siti web:
E le stime sembrano migliorare di anno in anno. Ogni giorno vengono creati più di 14.000 siti nuovi stando a internetlivestats.com ed ognuno di essi potrebbe potenzialmente avere bisogno di un servizio SEO o di web marketing.
Tra gli insiders del settore grandi aspettative vengono riposte sui servizi di messaggistica istantanea. Le strategie di Digital Marketing in futuro dovrebbero prevedere sempre di più l’inserimento di un servizio di messaggistica istantanea.
Recenti studi e sondaggi come quello condotto da Wix.com mostrano come i proprietari di siti web che hanno integrato funzioni di chat, riescono ad ottenere tra il 33 e il 39% di interazioni e vendite in più, già dopo un primo mese di sperimentazione.
Questa tendenza sottolinea ancora una volta come l’audience contemporanea prediliga servizi in grado di rispondere alla necessità di gratificazioni istantanee. Per questo è importante regolare la propria attività sul web perché possa basarsi su 3 caratteristiche:
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