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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
Presentato il libro ‘Caregiver familiari - L’esercito silenzioso’, di Alessandra Corradi e Giovanni Barin, con gli interventi del presidente Roberto Ciambetti e del consigliere- segretario Alessandra Sponda
(Arv) Venezia 24 gen. 2023 - È stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro ‘Caregiver familiari - L’esercito silenzioso’, di Alessandra Corradi e Giovanni Barin, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione ‘Genitori Tosti In tutti I Posti’.
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, nel suo intervento introduttivo, ha ricordato “l’importanza del ruolo sociale ricoperto dai caregiver familiari: in Italia, si stimano essere oltre 8 milioni, circa il 13 percento della popolazione; sono per lo più donne, figlie o sorelle, di età compresa principalmente tra i 46 e i 61 anni, che a titolo gratuito si prendono cura di un genitore malato, o di un familiare non autonomo, con patologie oppure con difficoltà motorie”.
“Il termine ‘caregiver’, anche nella lingua inglese, è un neologismo che risale al 1974 – ha spiegato Ciambetti - Il problema della persona che accudisce chi si trova in difficoltà risale appunto a quegli anni: etimologicamente, il termine nasce dall’unione di due concetti, ‘care’, aver cura, e ‘giver’, donatore. Caregiver è colui o colei che si prende cura di una persona in difficoltà. Un dono che costa molto, e molto più di quanto non si pensi, in tutti i termini. Valeria Fioramonte scriveva nel ‘Corriere salute’, inserto del Corriere della Sera, il 18 maggio 1992: ‘Diversificare il proprio tempo, trovare spazi per se stessi, per il lavoro (ancora più necessario in questi casi), per gli altri familiari, se ci sono. Se manca questa possibilità, si arriva a momenti di grande sofferenza, e infine di rifiuto. Per questo sarebbero molto utili delle strutture tipo day hospital, che sollevassero, almeno in parte, durante la giornata, il caregiver dalla necessità dell'assistenza’. Sono passati 31 anni e questa affermazione della Fioramonte è ancor oggi di straordinaria attualità, a maggior ragione in un contesto, come quello italiano, in cui si registra un generale invecchiamento della popolazione, anche grazie ai progressi in campo medico e sanitario. Registriamo un corto circuito, visto che i servizi sociosanitari e sociali spesso non riescono a supportare tutti coloro che necessitano di cure, per cui si genera una situazione di ulteriore sofferenza, sia per le persone colpite (in particolare gli anziani) sia per i caregivers, soprattutto alla luce del fatto che una persona su cinque, in Italia, è anziana, o comunque non più giovane, a sua volta. Il caregiver familiare è un protagonista della quotidianità, anche se passa inosservato, tanto che in Italia il riconoscimento legale di questa figura è per lo meno contraddittorio, superficiale, molto parziale e risale, con troppe limitazioni, solo al 2017”.
“La pandemia da Covid ha fatto emergere con forza il ruolo del caregiver e non a caso, finalmente, con Decreto del 27 ottobre 2020, il Governo ha provveduto al riparto alle Regioni di 44,4 milioni complessivi, per il 2018 e il 2019, e di 23,8 milioni per il 2020, destinati a interventi diretti di sollievo e sostegno per i caregivers familiari, nell’ambito della più ampia programmazione di integrazione sociosanitaria e della non autosufficienza, dando priorità ai caregivers di persone con disabilità gravissima. Un primo passo – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale - A fine 2020, la Legge di Bilancio 2021 ha istituito un nuovo Fondo per il riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare, con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021-2023. Un altro passo. Ma è sufficiente tutto ciò? Ecco la straordinaria testimonianza del libro di questi ‘Genitori Tosti In tutti i Posti’, che ci offre la possibilità di confrontarci con un grave e grande problema, che investe gran parte delle nostre famiglie. Se i risparmi che i caregivers portano ai conti della collettività fossero riportati nei bilanci dello Stato, con tutta probabilità, queste figure finirebbero per essere una categoria non dico privilegiata, ma almeno agevolata. Purtroppo, lo ripeto, quella del caregiver è una categoria dimenticata, il che è una contraddizione, visto che questi cittadine e cittadini si accollano i costi di un servizio che altrimenti graverebbe sui conti della collettività”.
“Sarebbe auspicabile – ha concluso Roberto Ciambetti - che almeno nella riforma annunciata del sistema pensionistico si tenesse in debito conto l’apporto fornito dai caregivers e la valenza sociale del loro volontariato. E ringrazio gli autori e, in particolare, la collega Sponda, molto sensibile a queste tematiche, che ha approfondito con molto scrupolo, per aver voluto portare qui a palazzo Ferro Fini questo tema importante che riguarda tutti e su cui tutti dovremmo soffermarci a riflettere”.
Il consigliere- segretario Alessandra Sponda (Lega/LV), ha espresso “grande soddisfazione per la presenza qui, a palazzo Ferro Fini, dei due autori del libro ‘Caregiver familiari - L’esercito silenzioso’, Alessandra Corradi e Giovanni Barin, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione ‘Genitori Tosti In tutti I Posti’, due genitori di ragazzi con disabilità, che hanno vissuto in prima persona l’esperienza di dover accudire un proprio familiare. L’associazione è stata fondata nel 2011 e ha portato avanti importanti campagne di informazione e sensibilizzazione legate a progetti di varia natura, azioni di formazione sul tema delle barriere architettoniche, che purtroppo non sono solo fisiche; ha sollevato l’importante tema, molto attuale, del diritto allo svago delle persone con disabilità. ‘Genitori Tosti In tutti I Posti’ rappresenta le esigenze di tutti coloro che assistono quotidianamente un familiare in difficoltà, fino al terzo grado di parentela. E questo libro ha il pregio di raccogliere informazioni, recepite con molta precisione dagli autori grazie a un questionario, pubblicato nel 2019, che è stato proposto a una vasta gamma di caregivers familiari, (ben 1500 in due settimane, a costo zero); da queste informazioni è scaturito un focus approfondito sulla figura del caregiver familiare e sul contesto sociale in cui essa agisce”.
Alessandra Corradi, uno dei due autori, ha ricordato come “l’associazione dal 2013 sta seguendo l’iter della legge nazionale per il riconoscimento della figura del caregiver familiare, ancora nell’ombra, poco conosciuta ai più; cerchiamo di aprire un dialogo con Governo e Parlamento; auspichiamo che ora la proposta di legge venga migliorata e veda completato il proprio iter. È importante che dalla normativa statale si possa a cascata arrivare a leggi regionali che riconoscano e disciplinino la figura del caregiver familiare, ottimizzando le risorse e attribuendo a questi soggetti lo status di lavoratori. Portiamo avanti un’azione di informazione e sensibilizzazione su questa importante realtà sociale. Il libro rappresenta noi stessi, la nostra vita, tutte le iniziative che abbiamo e stiamo portando avanti. Sottolineo che noi svolgiamo un vero e proprio lavoro, 24 ore su 24, senza nessuno che ci affianchi. Dobbiamo auto formarci e con la nostra attività suppliamo a tutto quello che lo Stato italiano non riesce ad offrire sul fronte dei servizi. E speriamo di avere più visibilità. Con i fondi che ricaveremo da questo libro e dal 5 per mille finanzieremo alcuni nostri progetti, tra cui ricordo quello intitolato ‘Barriere mai più’: doniamo gli scivoli per abbattere le barriere nei luoghi pubblici; lo abbiamo fatto presso la sede del Parlamento europeo e in tante altre sedi istituzionali”.
“Il libro – ha aggiunto Alessandra Corradi – riporta anche il progetto ‘Scuola For All’, creato da un architetto che si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono stati coinvolti tutti gli Istituti Superiori di Lodi: i ragazzi hanno mappato tutte le barriere presenti in città, presentando poi progetti per ‘sbarrierare’ questi luoghi e renderli quindi accessibili a tutti. Alla fine dell’anno scolastico, è stato organizzato un convegno ed è stata celebrata la giornata ‘For All’, per spiegare la portata dell’inclusività sociale. Uno dei progetti presentati ha vinto il secondo premio a un concorso nazionale sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, la cui giornata si celebra il 3 ottobre di ogni anno”.
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