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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
(Arv) Venezia 31 ott. 2023 - E’ stato presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il Progetto di legge n. 222 ‘Disciplina regionale per la promozione delle cure palliative e dell'assistenza sanitaria alle persone affette da malattia terminale o inguaribile. Divieto di eutanasia omissiva e commissiva e istituzione di apposito albo per i Caregivers’, primo firmatario Stefano Valdegamberi (Misto), sottoscritto anche dal vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Finco (Lega- LV) e dal consigliere Fabiano Barbisan (Misto). Il testo normativo è stato redatto avvalendosi della collaborazione di diversi professionisti, tra cui il professore universitario Daniele Trabucco.
La proposta normativa si prefigge quattro finalità: rimarcare il diritto delle persone malate alle cure palliative e alla terapia del dolore; ribadire il divieto di qualunque forma di eutanasia, sia commissiva che omissiva; promuovere la figura dei Caregivers; fornire un contributo economico a favore delle associazioni che promuovono le cure palliative e che prestano attenzione amorevole alla persona.
Partendo dal presupposto che la legislazione italiana è tra le più avanzate in ordine al trattamento del dolore e all’applicazione delle cure palliative, grazie alla Legge n. 38/2010, che promuove campagne di informazione volte all’opinione pubblica e iniziative di formazione per il personale sanitario finalizzate a superare i pregiudizi riguardo l’utilizzo di farmaci per la terapia del dolore, la proposta di legge presentata oggi intende intensificare e sviluppare questo aspetto e promuovere, in collaborazione con gli enti locali, la creazione di reti capillari nel territorio veneto per offrire sollievo alle persone affette da malattie terminali. Questo, nella convinzione che sia prioritario fornire assistenza, non solo alla persona che soffre, ma anche alla sua famiglia, e che la scelta di ricorrere all’eutanasia o al suicidio medicalmente assistito costituisce, in molti casi, il risultato del mancato accesso del malato alle cure palliative e alla terapia del dolore. Il Progetto di legge vuole quindi ridare vigore alla L.R. n. 7/2009 ‘Disposizioni per garantire cure palliative ai malati in stato di inguaribilità avanzata o a fine vita e per sostenere la lotta al dolore’.
La proposta normativa prevede che, al fine di garantire il miglioramento della vita del paziente e un supporto attivo alla famiglia, alle associazioni formalmente riconosciute a livello regionale e operanti nel settore, nonché a quelle che promuovono il diritto alla vita fino al suo termine naturale, venga assegnato un contributo straordinario: la Giunta regionale sarà impegnata a stanziare nel bilancio di previsione per l’anno 2024 una dotazione finanziaria di almeno 2.000.000 euro. Inoltre, sempre in base a quanto previsto nel Progetto di legge, la Giunta regionale, nel bilancio di previsione 2024, per rifinanziare il contributo ai caregivers operanti nel territorio regionale sarà chiamata a destinare almeno 3.000.000 euro. Altri 300.000,00 euro, sempre nell’esercizio 2024, saranno destinati a finanziare altri oneri derivanti dall’applicazione della proposta normativa per dare sostegno all’attività dei Caregivers.
Il primo firmatario del Pdl 222, Stefano Valdegamberi, ha moderato la presentazione, sottolineando come “la proposta normativa ha un approccio diverso sul tema del fine vita rispetto ad altre leggi, come quella di iniziativa popolare per il suicidio medicalmente assistito. Parte dal presupposto che le istituzioni abbiano il preciso dovere di accompagnare alla morte le persone in modo dignitoso, rispettando la vita fino all’ultimo respiro. Ogni persona malata ha il diritto di essere accolta e assistita dalla comunità, di sentirsi ancora importante e non un peso, uno scarto: qui è racchiuso tutto lo spirito di questa iniziativa legislativa. Il malato ha il diritto di accedere alla terapia del dolore e alle cure palliative, sempre e comunque, per non soffrire. Vogliamo riaffermare la cultura della vita, che deve essere promossa dalle istituzioni, contro quella della morte, perché quest’ultima rappresenta una sconfitta per lo Stato. Vogliamo accompagnare il paziente alla morte, non portarlo alla morte con il suicidio medicalmente assistito, che rappresenta solo una scorciatoia ma non affronta il problema. Questa proposta di legge completa il quadro normativo già esistente: prevede l’istituzione di corsi sulle cure palliative e sulla terapia del dolore e la costituzione di un apposito Osservatorio regionale per verificare la concreta attuazione delle cure antidolore e palliative. Vengono inoltre previsti una serie di interventi a favore dei Caregivers”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Nicola Finco (Lega- LV), ha contribuito a questa proposta normativa in particolare per quanto disciplinato nell’articolo 6 ‘Interventi a favore dei Caregivers’, in cui si prevede che la Regione del Veneto realizzi azioni di supporto, accompagnamento, sostegno psicologico, interventi di sollievo, di sostegno economico, di assistenza per conciliare la vita lavorativa con le esigenze di cura, di reinserimento lavorativo, per l’attività formativa e di addestramento, in favore dei Caregivers familiari.
“Tra le iniziative previste – ha spiegato Finco – vengono favoriti accordi con le associazioni datoriali volti a garantire una maggiore flessibilità oraria e l’attuazione dello smart working lavorativo per favorire la conciliazione tra tempi di lavoro e di cura dei Caregivers familiari. Inoltre, vengono promosse intese con l’Ufficio scolastico regionale e con le Università per garantire, con misure compensative e dispensative, agli studenti caregivers familiari, il raggiungimento, al pari degli altri studenti, del successo scolastico. Vengono altresì promosse la cura e l’assistenza delle persone accudite a domicilio dai caregivers familiari attraverso forme di sostegno economico”.
“I Caregivers rappresentano ancora un mondo nascosto che merita invece di essere valorizzato e aiutato maggiormente – ha proseguito il vicepresidente del Consiglio – perché il contesto familiare è decisivo per prestare assistenza ai pazienti, anche in prospettiva di una società destinata a diventare sempre più anziana e con una rete familiare sempre più debole. Da sempre sostengo la vita, che deve essere tutelata fino alla fine, e la famiglia. Sono convinto che il servizio sanitario nazionale debba assistere nel migliore dei modi ogni persona, dalla nascita alla morte, e debba garantire ai malati e alle loro famiglie il massimo sostegno”.
“E credo che il tema del fine vita sia molto complicato e delicato – ha concluso Nicola Finco - e che pertanto debba essere soppesato e approfondito con molta attenzione. Ma per fare questo ci vuole tempo, non dobbiamo avere fretta: la questione richiede la massima serietà. Non possiamo pensare di esaminare la proposta normativa di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito in soli due mesi: per tanti altri progetti di legge abbiamo giustamente impiegato più tempo”.
Hanno offerto il proprio contributo, inoltre, Pino Morandini, ex magistrato del TAR, membro direttivo ‘Family Day’ e vicepresidente nazionale del ‘Movimento per la Vita’, “Non dobbiamo cedere alla cultura dello scarto, che porta a pensare che le persone gravemente malate abbiano meno diritto di vivere di altre. Nessuno deve sentirsi un peso. Senza alcun approccio ideologico, vogliamo rinforzare gli aiuti umani e farmacologici alle persone malate”, e Alberto Zelgher, ex consigliere del Comune di Verona, che ha ricordato come “la solidarietà umana e cristiana ha sempre caratterizzato il popolo veneto. Questa proposta normativa vuole stimolare la Regione del Veneto a fare di più per offrire sostegno alle persone malate. Trovo poi che ci sia un’enfasi eccessiva intorno al principio di autodeterminazione, di libera scelta di ognuno, perché mi chiedo: ‘la persona gravemente malata è davvero libera di scegliere?’”.
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