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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
(Arv) Venezia 11 giu. 2024 - Il codice identificativo nazionale e relativa banca dati per tutte le locazioni turistiche diventano legge anche in Veneto. Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato - con i voti della maggioranza e l’astensione delle opposizioni – l’adesione alla piattaforma digitale nazionale del Ministero del Turismo e al relativo sistema di identificazione delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve con finalità turistiche. La legge di recepimento adegua la normativa veneta vigente in materia di turismo alla nuova disciplina statale, supera l’attuale sistema del codice identificativo regionale e applica anche in Veneto il sistema del portale nazionale degli affitti brevi già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e operativo dal 3 giugno scorso. Il nuovo sistema prevede l’assegnazione di un codice identificativo nazionale (CIN) per tutti i locatori turistici alberghieri ed extralberghieri, compresi gli agriturismi con posti letto e le locazioni brevi a finalità turistica, e la contestuale registrazione di tutte le strutture nella Banca dati nazionale delle strutture di accoglienza e locazione turistica. Il nuovo codice nazionale va quindi a sostituire l’attuale codice identificativo regionale (CIR). La Regione sarà tenuta all’adeguamento automatico dei codici identificativi regionali già rilasciati. Scopo della nuova disciplina statale è assicurare la tutela della concorrenza e della trasparenza del mercato, il coordinamento informativo, statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale, la sicurezza del territorio e il contrasto a forme irregolari di ospitalità.
I titolari di immobili destinati a locazioni turistiche dovranno esporre il codice identificativo nazionale nelle loro strutture e in tutte le comunicazioni pubblicitarie e promozionali su piattaforme digitali o siti internet di prenotazione. La nuova legge provvede inoltre ad armonizzare il quadro normativo veneto con quello nazionale anche in termini di obblighi di esposizione, di controlli e di sanzioni: avranno valore quelle previste dalla disciplina nazionale (da 800 a 8 mila euro in caso di mancanza di CIN e da 500 a 5 mila euro in caso di mancata esposizione) e non più quelle regionali (che andavano da un minimo di mille euro a un massimo di 5 mila), al fine di non creare disparità tra operatori di diverse regioni.
Per il relatore Marzio Favero. il provvedimento rappresenta un adeguamento alla normativa nazionale rivolta a tutte le strutture che danno ospitalità turistica: così si garantirà uniformità nel trattamento dei dati e uno strumento di contrasto ad abusivismo e irregolarità. Per la correlatrice di minoranza Elena Ostanel, l’intervento di adeguamento normativo avrebbe potuto assumere una valenza di monitoraggio più efficace, da parte della Regione, e di sostegno al controllo più puntuale da parte dei Comuni sulle piattaforme online delle locazioni turistiche, che – in particolare nelle città d’arte - sottraggono alloggi per residenti, lavoratori e studenti. Ma l’aula ha respinto le sue proposte emendative.
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