Negli ospedali dove vengono ricoverati i feriti della tragedia ferroviaria si sente l'odore dei vestiti dei soccorritori coperti di polvere, si ascoltano i singhiozzi, si vedono lacrime scendere anche dagli occhi di medici e infermieri. E si ascoltano grida disperate di chi arriva trafelato: "Dov'è mia figlia, vi prego fatemela vedere", piange una donna. E' appena giunta nell'ospedale di Barletta, alla ricerca di sua figlia, di cui sa solo che era in treno stamattina. Ha saputo - racconta - che è rimasta ferita nell'incidente e nulla più.
"Sono stata all'ospedale di Corato, poi a quello di Andria, ditemi - dice la donna all'ANSA - che è qui è che sta bene". La donna è stata tranquillizzata dai medici e accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale di Barletta. Poi finalmente la lieta notizia: la sua 'bambina', una adolescente dai capelli castani, è salva, è in ospedale, non è in gravi condizioni. L'abbraccio avviene tra le lacrime. I feriti - in serata se ne contano 50 - sono stati trasportati negli ospedali di Andria, Barletta, Corato, Terlizzi, Bisceglie e nel policlinico di Bari, dove sono state raccolte le salme delle vittime. Man mano che i familiari arrivano all'ospedale di Barletta, vengono accompagnati in direzione generale dove è stata allestita una stanza per loro. Ci sono medici e supporto psicologico. Alcune delle persone ricoverate sono in condizioni veramente molto critiche. Le storie si intrecciano. I soccorritori raccontano dei corpi di una mamma e di sua figlia trovati abbracciati, tra le lamiere.
Un bambino molto piccolo è stato trovato ancora in vita ed è stato trasportato in ospedale in elicottero. Il treno 'grigio' e il treno 'giallo' che si sono scontrati frontalmente avevano a bordo una folla di pendolari che quotidianamente affronta i viaggi per raggiungere i posti di lavoro e le scuole. A bordo tanti ragazzi, come Antonio, un 15enne di Ruvo di Puglia che tornava da Andria dove aveva sostenuto gli esami per superare due debiti all'istituto industriale. Gabriele si aggira nei corridoi dei vari ospedali alla ricerca della fidanzata del fratello. "Di solito prende il treno a mezzogiorno - racconta - invece oggi aveva anticipato". In ospedale arrivano anche i parenti di Fulvio Schinzari, di 53 anni, funzionario di polizia.
Sono stati colti da malore dopo aver avuto la certezza che il loro caro non c'è più: il corpo dell'uomo è stato riconosciuto da un collega poliziotto che stava prestando i primi soccorsi. Chi dei feriti è in grado di parlare racconta a medici e infermieri di "una tragedia assurda". Negli ospedali arrivano intanto decine e decine di ragazzi: si mettono in coda, pazienti. Vogliono donare il sangue: hanno sentito l'appello della Asl e si sono precipitati. "Ogni nostro pensiero - dicono ai cronisti - è per le vittime, è per chi tra quelle rotaie ha perso la vita o è rimasto ferito, è per le loro famiglie che stanno vivendo questo immenso dolore".
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