Sono stati condannati per concorso
in omicidio volontario e per violazione dell'articolo 1 della
Convenzione Onu contro la tortura e altre pene o trattamenti
crudeli, inumani o degradanti i sei imputati ritenuti colpevoli
della morte di Simone Renda, il bancario salentino morto in un
carcere messicano nel 2007.
Renda - secondo l'accusa - durante la carcerazione fu
sottoposto a trattamenti crudeli, inumani e degradanti al fine
di punirlo per una presunta infrazione amministrativa durante la
sua detenzione del carcere municipale di Playa del Carmen.
Degli otto imputati, due sono stati assolti "per non aver
commesso il fatto": sono gli agenti della polizia turistica del
municipio di Playa del Carmen, Francisco Javier Sosa Frias e
José Alfredo Martinez Gomez. La pena di 25 anni è stata inflitta
a Arceno Parra Cano, Pedro May Balam e Hermilla Valero Gonzales;
condanna a 21 anni per Luis Alberto Arcos, Gomez Gomez Cruz e
Najera Sanchez Enrique. I giudici hanno imposto il risarcimento
dei danni in favore delle parti civili da liquidarsi in separato
giudizio ed hanno assegnato una provvisionale di 150.000 euro
per Cecilia Greco e di 100.000 euro per Gaetano Renda,
rispettivamente madre e fratello della vittima.
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