Per il presidente della Regione
Puglia, Michele Emiliano, "in Europa si potrebbe parlare di
divieto di importazione dei prodotti che utilizzano il carbone,
o di ragionare su una tassa sui beni che vengono prodotti fuori
Ue senza rispettare il trattato di Parigi sul clima. Mi pare una
cosa coerente e sacrosanta". Emiliano ne ha parlato a Bruxelles
dove ha presieduto il Consiglio di amministrazione e l'Assemblea
generale della Rete Nereus, la rete delle regioni che utilizzano
tecnologie spaziali, guidata dalla Puglia.
Emiliano - informa una nota della Regione Puglia - ha
ricordato che "gli accordi che l'Europa ha fatto per la
costruzione di nuovi gasdotti, e anche l'attesa del gasdotto che
dal mar dell'Egitto dovrebbe arrivare in Italia dai giacimenti
scoperti dall'Eni, potrebbero offrirci un combustibile di
transizione il cui unico limite - si dice dai sostenitori del
carbone - è il suo costo". "Mi auguro - ha sottolineato - che la
Ue possa intervenire sul costo innanzitutto addossando a coloro
che utilizzano ancora il carbone i suoi costi reali, ovvero
quelli sanitari e ambientali".
"Noi, ad esempio - ha rimarcato - dobbiamo ripulire Taranto
due volte alla settimana dalle polveri di carbone e questo non è
più tollerabile. Abbiamo un tasso di ammalati, in particolare di
tumori, che è più alto della media italiana". "Dobbiamo
consentire anche alle imprese che producono 'carbon free' - ha
aggiunto - di avere un vantaggio competitivo rispetto a chi usa
in modo massiccio il carbone".
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