(di Vincenzo Chiumarulo)
Era quasi mezzogiorno e
via dei Liburni a Trinitapoli era molto affollata quando i
sicari a bordo di una Renault Clio hanno affiancato l'auto di
Pietro De Rosa e Luigi Muriglio sparando una raffica di colpi.
De Rosa, sorvegliato speciale di 41 anni, ha provato a fuggire a
piedi ma i suoi aggressori lo hanno inseguito tra la gente con
le armi in pugno e, una volta raggiunto, gli hanno sparato a
distanza ravvicinata colpendolo alla nuca. Per lui non c'è stato
nulla fare, è morto sul colpo.
Muriglio, 49enne con precedenti penali, ha invece provato a
scappare con l'auto crivellata di colpi, ma la sua fuga è durata
pochi metri: colpito da sette proiettili in tutto il corpo, non
è riuscito ad andare lontano. Dopo essere stato sottoposto a un
delicato intervento chirurgico, è ricoverato in prognosi
riservata all'ospedale di Barletta.
Almeno di due tipi, secondo gli investigatori, le armi
utilizzate nell'agguato: pistole e fucili. Molti cittadini che
hanno assistito alla sparatoria erano in stato di shock.
L'assordante frastuono dei proiettili, e le immagini dei sicari
che inseguono la loro vittima in strada per ucciderla, hanno
scatenato il panico tra i presenti. In tanti hanno cercato
riparo nei locali, altri sono fuggiti con le auto. Alcuni, poi,
hanno chiamato i soccorsi e le forze dell'ordine.
Le prime versioni sull'accaduto, però, sono state poco
chiare. In un primo momento, infatti, gli investigatori hanno
pensato si trattasse di un regolamento di conti tra De Rosa e
Muriglio: l'ipotesi era che i due si fossero affrontati per
strada a colpi di pistola, probabilmente per chiarire una volta
per tutte vecchi dissidi.
Gli approfondimenti successivi dei carabinieri hanno fatto
invece emergere che i due uomini erano rimasti vittima di un
agguato, in pieno giorno, in una via centrale del paese.
Adesso i militari sono al lavoro per individuare i
responsabili e il movente dell'omicidio. Per questo i
carabinieri del reparto operativo di Foggia hanno già sottopoSto
a esami dello stub alcuni pregiudicati del posto, e hanno
ascoltato persone ritenute vicine a Pietro De Rosa.
Un altro valido aiuto alle indagini potranno fornirlo le
immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, al
vaglio degli inquirenti.
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