Comincerà il prossimo 1 aprile 2019
il processo di Appello nei confronti dell'ex sacerdote 57enne
foggiano Giovanni Trotta, imputato per i reati di violenza
sessuale aggravata, produzione e diffusione di materiale
pedopornografico e adescamento di minori ai danni di 9 minorenni
di età compresa, all'epoca dei presunti abusi, fra i 12 e i 13
anni.
Nel maggio 2018 Trotta è stato condannato in primo grado dal
Tribunale di Foggia alla pena di 18 anni di reclusione e 120
mila euro. Attualmente l'ex sacerdote sta scontando in carcere
un'altra condanna a 8 anni reclusione per violenza sessuale nei
confronti di un 11enne. Da quella vicenda scaturì poi la seconda
indagine che ha portato la magistratura barese a scoprire gli
abusi sugli altri minorenni, tutti commessi nel 2014.
Stando alle indagini della Polizia Postale, coordinate dai pm
di Bari Simona Filoni e Domenico Minardi, Trotta, ridotto allo
stato laicale fin dal 2012 proprio "per gravi crimini contro
l'infanzia" ma che continuava a farsi chiamare don Gianni,
avrebbe violentato cinque minori affidati alla sua custodia in
quanto dirigente e allenatore della squadra di calcio
frequentata dai bambini, nella provincia di Foggia, nonché loro
docente di lezioni private, dei quali avrebbe abusato nella sua
abitazione singolarmente o in gruppo, fotografandoli durante gli
atti sessuali. E' stato anche condannato per pornografia
minorile e divulgazione di materiale pornografico e adescamento
di altri quattro 12enni attraverso le chat di Whatsapp e
Facebook.
Dopo aver "ingenerato" nelle vittime "curiosità e una malsana
fiducia" spiegano i giudici di Foggia nelle motivazioni della
sentenza di primo grado, "Trotta procedeva a una escalation di
provocazioni sessuali, fino a giungere al vero e proprio
adescamento".
"Acquisita la fiducia nella vittima e creata una perversa
complicità - prosegue il Tribunale - Trotta soddisfaceva le
proprie pulsioni" e "turpi abitudini". Per farlo, l'ex sacerdote
aveva "creato una sorta di serbatoio di vittime" delle quali
"contribuiva a distorcere la maturità sessuale, ingenerando una
insana idea di normalità" attraverso "striscianti e graduali
deviazioni".
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