"Rimane il rammarico che al danno dei
dieci anni passati a studiare le carte e a difendersi da accuse
incredibili, è intervenuta la beffa di questa conclusione". Così
l'ex senatore Alberto Tedesco, commentando la sentenza emessa
oggi dal Tribunale di Bari, che ha dichiarato la prescrizione
dei reati che gli erano contestati, associazione per delinquere,
concussione (riqualificata in induzione indebita) e tentata
concussione.
"Questa storia non si conclude come sarebbe stato
auspicabile, - dice Tedesco - cioè con una assoluzione con
formula piena, visto che cinque anni di dibattimento non hanno
assolutamente dimostrato nemmeno mezzo capo relativo alle
imputazioni che sono state formulate nei miei confronti". Per
l'ex senatore, processato per fatti relativi a quando era
assessore alla Sanità della Regione Puglia, "questa vicenda
dimostra anche che i tempi della giustizia in questo Paese sono
incivili e questa volta non per colpa degli imputati, perché il
processo non ha subito alcun rallentamento per responsabilità
delle difese. Non è stato mai chiesto alcun rinvio o la
rinnovazione degli atti nonostante il collegio giudicante sia
cambiato tre volte. C'è stato un comportamento esemplare da
parte degli imputati e dei loro difensori".
La difesa di Tedesco, l'avvocato Rosita Petrelli, si riserva
di leggere le motivazioni, che saranno depositate tra 90 giorni,
per poi valutare se impugnare la sentenza in Appello e ottenere
l'assoluzione nel merito.
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