"La comunicazione arrivataci da
ArcelorMittal a pochi giorni dall'incontro di lunedì prossimo è
grave, inopportuna e sbagliata". Così il Segretario generale
della Uilm, Rocco Palombella, commenta l'annuncio dell'azienda,
che si augura "venga ritirato", di voler ricorrere allo
strumento della cassa integrazione ordinaria per 13 settimane, a
partire dai primi di luglio, per lo stabilimento di Taranto. "Le
ripercussioni ci sono anche per gli altri stabilimenti ex Ilva
d'Italia dove si utilizzeranno piano di smaltimento ferie per
far fronte alla riduzione dei volumi produttivi", aggiunge
Palombella.
"Non si era mai verificato prima - prosegue - che a pochi
mesi dall'acquisizione un'azienda facesse ricorso alla cassa
integrazione ordinaria. Siamo consapevoli che esiste un problema
di riduzione della produzione di acciaio in Europa provocata
dalla crisi dell'auto in particolare e non solo, ma anche per
effetto dell'importazione di acciaio da Paesi terzi, Turchia e
Cina in particolare, che hanno la possibilità di invadere i
nostri mercati con prodotti a bassissimo costo". Tuttavia -
continua - ArcelorMittal è un grande produttore di acciaio,
visti gli oltre 90 milioni di tonnellate di produzione annue,
pertanto chiediamo con fermezza che in Italia mantenga
inalterati i livelli produttivi previsti dal piano industriale,
come dall'accordo stipulato il 6 settembre 2018 al ministero
dello Sviluppo economico". "Quel che è certo - dice ancora
Palombella - è che dobbiamo fare in modo che gli investimenti di
ambientalizzazione, quelli sugli impianti e le bonifiche
proseguano come da accordi. Lunedì chiederemo garanzie, tempi di
scadenza e impegni precisi e ci aspettiamo che questo annuncio
venga ritirato".
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