Nessuna sospensione del provvedimento
con il quale il Ministero dello Sviluppo economico ha confermato
la procedura di trasferimento di Ilva e di tutti i complessi
aziendali alla società AM Investco Italy. L'ha deciso il Tar del
Lazio con un'ordinanza con la quale, nel respingere le richieste
del Codacons (e da un grosso numero di cittadini tarantini), ha
confermato allo stato il provvedimento del Mise del 7 settembre
2018 "di conclusione del procedimento avviato per l'annullamento
d'ufficio del DM in data 5.6.2017 di autorizzazione alla
aggiudicazione della procedura di trasferimento dei complessi
aziendali facenti capo alle società Ilva spa, Ilva Servizi
Marittimi, IlvaForm, Taranto Energia, Socova e Tillet alla
società AM Investco Italy", nonché il decreto dello stesso Mise
del 9 giugno 2017 "meramente confermativo del sopra citato
decreto e degli atti consequenziali".
Il Tar ha considerato che "all'esame proprio della presente
fase - si legge nell'ordinanza - non si rinvengono i
presupposti per la concessione della tutela cautelare richiesta,
necessitando le argomentazioni spese dai ricorrenti, comprese
quelle sulla legittimazione al gravame, di un approfondimento
nella più appropriata sede di merito". In più, i giudici
amministrativi hanno anche considerato "che il pregiudizio
dedotto, in relazione al profilo ambientale, appare generico e
non direttamente collegato alla richiesta sospensione del
provvedimento impugnato o al suo riesame" e "che non sussistono
i presupposti per la concessione di una 'provvisionale' ai
singoli ricorrenti".
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