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A.Mittal: Conte a tavolo, con 5000 esuberi non si tratta

A.Mittal: Conte a tavolo, con 5000 esuberi non si tratta

Sicuri di poter strappare contratto senza penali? Piano B c'è

ROMA, 20 novembre 2019, 20:30

Redazione ANSA

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Primo passo: togliere dal tavolo la richiesta di cinquemila esuberi. Si partirà da qui, con ogni probabilità, nel vertice in programma venerdì tra il premier Giuseppe Conte e Lakshmi Mittal e Aditya Mittal, padre e figlio, ceo e cfo di Arcelor Mittal. E' infatti quella, spiegano dal governo, la precondizione per aprire un confronto sull'ex Ilva: 5000 esuberi per il governo è una cifra inaccettabile.
    Il premier, che avrà al suo fianco i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, vuole scongiurare l'addio di Mittal perché persuaso - come ribadito in giornata - che l'azienda debba rispettare il contratto firmato solo un anno fa.
    Contatti informali ci sarebbero ancora in queste ore. E rispetto a qualche giorno fa in maggioranza si è diffuso un "moderato ottimismo", spiegano fonti Dem, sulla possibilità di aprire davvero un tavolo. Dalla sua, il governo ora ha l'azione delle procure. Che consente a Conte, osserva una fonte governativa, di chiedere ai Mittal se siano davvero convinti di poter cancellare senza penali il contratto, se abbiano messo in conto di quanto potrebbero finire per pagare. Ad aggravare la situazione, c'è il sospetto, dice la stessa fonte, che ci sia stato dolo, ossia la volontà fin dall'inizio di abbandonare l'ex Ilva.
    Se il confronto si aprirà, il governo è pronto a mettere sul tavolo diversi strumenti: da una quota di ammortizzatori sociali fino a un massimo di tremila esuberi, a sconti sugli affitti e sulle bonifiche, fino all'ingresso di Cdp nella società titolare degli impianti. Lo scudo penale, ribadiscono dal governo, è l'ultimo dei problemi, ma anche quello c'è: un decreto con una norma generale non lo esclude neanche il ministro 5s Patuanelli.
    Al tavolo, aggiungono fonti che seguono il dossier, Conte va di sicuro forte anche delle varie soluzioni alternative che il governo ha vagliato (e continua a vagliare), a partire dalla nazionalizzazione "ponte" nell'attesa che si formi una nuova cordata. Intanto domani in Cdm si inizierà a discutere il "cantiere Taranto", quell'insieme di misure per la città che aiuteranno anche a dare lavoro ai dipendenti dell'ex Ilva che già sono in cassa integrazione. In questo progetto, che dovrebbe portare a un provvedimento unico, dovrebbero essere coinvolte anche le società partecipate da Cdp, come Terna e Fincantieri.
   
   

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