"Se non serviamo più a produrre
acciaio, ci devono mantenere, con un salario pieno, al cento per
cento, a non fare niente". E' quanto riporta un volantino che
sta circolando sulle chat di whatsapp degli operai dello
stabilimento siderurgico di Taranto e che viene condiviso anche
sui social network. Non è chiaro chi lo abbia scritto, anche se
in molti lo attribuiscono a lavoratori dell'acciaieria
tarantina, ma in ogni caso sta alimentando il dibattito dopo
l'annuncio del nuovo piano industriale della multinazionale che
prevede altri 4.700 esuberi al 2023.
"Decidano loro, ArcelorMittal e il governo - prosegue il
volantino -: o tutti al lavoro o tutti a casa a stipendio pieno,
non ci faremo ancora dividere fra chi va in cassa integrazione a
900 euro al mese e chi deve proseguire a lavorare in una
fabbrica avvelenata. Non ci vergogneremo a stare a casa pagati,
abbiamo già dato in fatica e salute sull'altoforno e in
acciaieria, ora è tempo di curarci, respirare aria buona,
studiare per istruirci, scrivere poesie".
Chi si "scandalizza per questa nostra soluzione - è il
messaggio conclusivo - vada lui a guadagnarsi il pane nel caldo
e nel fumo di una fabbrica siderurgica, e provi l'ebbrezza di
diventare inservibile".
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