"Qui c'è una organizzazione
militare che copre tutto il territorio e che contende allo Stato
il controllo della nostra vita. Lo Stato deve riprendere il suo
ruolo e deve mettere queste persone in galera". Lo sostiene il
presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano presente al
convegno organizzato dall'Università degli Studi di Foggia che
ha visto la partecipazione del procuratore nazionale antimafia
Cafiero de Raho.
Emiliano ha commentato il grave atto intimidatorio avvenuto
domenica 26 gennaio a San Severo con l'incendio di 23
compattatori della ditta Buttol srl, società che gestisce la
raccolta dei rifiuti nel comune Foggiano. "Ieri c'è stato un
altro episodio che mi ha fatto molto arrabbiare, non è
certamente una buona notizia. Mi auguro che le informazioni
investigative ci mettano nelle condizioni di capire cosa sta
accadendo. Quel che è certo è che c'è una particolare
sfrontatezza".
"È evidente - ha detto ancora - che le mafie, in questo
periodo, in quasi tutta Italia, si nascondo, lavorano con
tecniche di dissimulazione. Invece qui a Foggia avviene tutto in
maniera strafottente, mancando di rispetto alle Istituzioni, ai
cittadini". Emiliano ha l'impressione che "stiano cercando di
ricostruire un meccanismo di intimidazione, di assoggettamento e
di omertà che sono gli elementi costitutivi del delitto di
associazione mafiosa, il 416 bis, perché evidentemente,
contrariamente al passato, le collaborazioni, i testimoni le
informazioni che si stavano moltiplicando, hanno creato uno
sconcerto nelle organizzazioni criminali".
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