"Dichiarare formalmente
incompatibile l'ex Ilva con la salute pubblica, di cui il
sindaco è responsabile, e chiedere di conseguenza il fermo degli
impianti attualmente sotto sequestro penale, quelli dell'area a
caldo". E' quanto sollecitano al sindaco di Taranto, Rinaldo
Melucci, gli attivisti del Comitato Cittadino per la Salute e
l'Ambiente, che oggi hanno tenuto un flash mob davanti al
Municipio protestando nuovamente per la contraddizione tra le
norme anti-Covid e i Wind days, i giorni in cui il forte vento
riversa in particolare sul rione Tamburi le polveri cancerogene
del siderurgico ArcelorMittal.
Il Comitato fa notare che la normativa anti-Covid dispone "un
costante ricambio dell'aria per evitare eventuali contagi dovuti
al ristagno ed è auspicabile dunque tenere le finestre aperte,
ma al contrario per i Wind days è opportuno tenere le finestre
chiuse senza ricambio di aria, per ridurre il Pm10".
Sono stati mostrati striscioni e cartelloni con articoli della
Costituzione e le scritte: "I bimbi di Taranto sono farfalle con
le ali spezzate", "La città del Cowind19", "Da due anni 4.000
cittadini attendono una risposta alla petizione", per la
chiusura delle fonti inquinanti. Tre attivisti hanno anche
utilizzato le sagome con i volti del sindaco Melucci, del
governatore Emiliano e del premier Conte emulando il gesto 'non
vedo, non parlo e non sento'.
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