"La sfida della pandemia ha dimostrato
come la cultura sappia far rete. La cultura nella prima fase ha
fatto da collante e il compito di un festival, che è un grande
laboratorio anche di diplomazia culturale, come nella scelta di
mettere al centro dell'attenzione la Turchia, è di fare
comunità". Lo ha detto Massimo Bray, alla sua prima uscita
pubblica come assessore alla Cultura della Regione Puglia,
intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del Bari
international Gender film festival, in programma in streaming
dal 4 al 12 dicembre.
"Questa modalità con cui si è trovato un modo di rispondere al
gravissimo problema della pandemia - ha detto l'assessore Bray -
sta dimostrando la capacità di saper leggere le sfide
dell'innovazione ma anche la valenza del mondo della cultura, la
sua capacità di superare le moltissime diseguaglianze sociali,
di fare comunità, che è qualcosa che dobbiamo costruire o
ricostruire, dopo i momenti di grande lacerazione che abbiamo
vissuto. Un festival come questo può insegnare moltissimo su
questo". "Farò di tutto - ha aggiunto l'assessore - perché le
moltissime esperienza che questa regione ha continuino a vivere
e ad avere forza. Una mia preoccupazione è per tutti coloro che
lavorano nel mondo della cultura che in questo momento di
pandemia vivono una grandissima sofferenza e bisognerà fare ogni
sforzo per preservare le loro professionalità. La cultura che
non si ferma è un messaggio di speranza".
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