Cittadini e associazioni ambientaliste si sono radunati oggi davanti al municipio di Taranto, sfidando anche il maltempo, per protestare contro l'imminente accordo tra governo e ArcelorMittal per la definizione della nuova compagine societaria e l'avvio di un piano industriale non condiviso con la città. Gli attivisti contestano anche la proposta di "accordo di programma" di Regione e Comune di Taranto che doveva essere presentata in mattinata ma è stata rinviata su richiesta della presidenza del Consiglio dei ministri. Secondo i manifestanti gli enti locali hanno volutamente adottato una comunicazione "fuorviante" perché nel primo dei due scenari previsti, ritenuto maggiormente sostenibile, intendono "spacciare per miracolosa l'improbabile decarbonizzazione degli impianti dell'area fusoria di Taranto, un progetto che, prevedendo semplicemente la sostituzione di un combustibile fossile (carbone) con un altro (metano), non fa venir meno l'area a caldo e non cancellerebbe le emissioni nocive". I manifestanti mostrano cartelli con i quali chiedono la chiusura del Siderurgico. Attraverso un documento congiunto, cittadini e associazioni chiedono "rispetto per chi ha perso la vita a causa dell'inquinamento e un futuro diverso per i bimbi di questa terra. Quello stabilimento va fermato nella sua totalità. I miliardi che lo Stato italiano vuole investire in fantasiosi piani industriali vanno utilizzati per smantellare e bonificare la fabbrica tutta, riqualificando le attuali maestranze".
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