"Quell'auto rappresenta le sue ali, le sue gambe, il suo unico mezzo di libertà. Quando ce l'hanno rubata abbiamo voluto lanciare un appello perché è di primaria importanza per le esigenze di mia madre. E ai ladri che ce l'hanno restituita sono grata, ma resto amareggiata". A parlare è Rita Damiani, figlia della 56enne barese Maria Elena Barile, affetta da sclerosi multipla, dopo il furto e il ritrovamento dell'auto di famiglia attrezzata per il trasporto disabili. La macchina è stata rubata il 13 gennaio nel parcheggio dell'ospedale Di Venere di Carbonara. Dopo il furto le figlie hanno lanciato un appello social e dopo tre giorni la macchina è stata ritrovata a Valenzano. "I ladri l'hanno lasciata davanti al cancello di una villa - racconta la figlia - e il proprietario, quando se n'è accorto, ha chiamato i carabinieri che ci hanno avvertito". Sul sedile c'era un biglietto di scuse scritto dai ladri. "Abbiamo avuto reazioni diverse - dice Rita - , mia sorella è rimasta molto colpita, io grata ma comunque amareggiata, perché la macchina è così particolare per le attrezzature per disabili e ormai così nota sui social dopo il nostro appello che non avrebbero potuto farci niente".
L'auto è stata trovata in buone condizioni, con gli unici danni al cilindretto che i ladri hanno forzato per metterla in modo e portarla via dopo il furto.
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