I ricoveri in Puglia sono arrivati a
quota 1.935, nuovo picco. Il 118, in particolare a Bari e
provincia, è ormai al collasso, con alcune ambulanze costrette
ad aspettare sino a 48 ore davanti agli ospedali la presa in
carico dei pazienti e la restituzione della barella, come
denuncia la Fimmg Puglia. "I pronto soccorso a Bari sono al
collasso e il 118 ormai fronteggia una situazione devastante",
ha lanciato oggi l'allarme Nicola Gaballo, responsabile 118
Fimmg Puglia. "Ci sono pazienti positivi al Covid e con
insufficienza respiratoria che dopo 10 ore di attesa sulla
barella dell'ambulanza fuori dal pronto soccorso chiedono di
essere riportati a casa e rinunciano al ricovero", racconta.
D'altronde, la situazione negli ospedali è altrettanto
complicata, in Puglia quasi un posto letto su due di area Medica
Covid (malattie infettive e pneumologia) è ormai occupato:
secondo la rilevazione di Agenas, l'Agenzia nazionale per i
servizi sanitari regionali, è pieno il 46% del totale dei posti
in area "non critica". Situazione difficile anche nelle terapie
intensive, dove il tasso di occupazione è al 37%, 7 punti sopra
la soglia di sicurezza fissata dal ministero. La Regione ha
chiesto soccorso agli ospedali privati che si stanno attrezzando
per attivare posti letto Covid. Anche oggi è molto alta la
percentuale di casi positivi al Covid 19 rispetto al numero dei
test, pari al 17%. Su 4.866 tamponi processati, sono emersi 844
casi positivi: 500 in provincia di Bari, 84 in provincia di
Brindisi, 19 nella provincia Bat, 115 in provincia di Foggia, 89
in provincia di Lecce, 25 in provincia di Taranto, 5 casi di
residenti fuori regione, 7 casi di provincia di residenza non
nota. Ci sono anche 28 decessi: 6 in provincia di Bari, 4 in
provincia di Brindisi, 6 in provincia Bat, 1 in provincia di
Foggia, 5 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto. In
tutto in Puglia sono 4.485 i morti. Sono 129.898 i pazienti
guariti (+905); 42.990 i casi attualmente positivi (-89). I
pazienti ricoverati sono 1.935 mentre ieri erano 1.895 (+40).
Nella settimana dal 15 al 21 marzo sono stati registrati, in
media, 1.567 casi al giorno, l'8,6% in più della settimana
precedente quando la media era stata di 1.443 casi. Cresce anche
il rapporto tra tamponi positivi e totale dei tamponi
effettuati, passando dal 14,56% al 15,26%. E la terza ondata non
è ancora esaurita, i benefici della zona rossa si potranno
iniziare a vedere tra una decina di giorni. Una situazione
complessa e protestano anche i medici di base: in 80 oggi hanno
sottoscritto un documento per evidenziare alcune "disfunzioni"
nella gestione dell'emergenza: dai "tamponi prenotati ma non
effettuati" ai "ritardi nel ricovero dei pazienti" che
necessitano di essere presi in carico dagli ospedali. Lamentano
anche un "eccessivo carico burocratico" dovuto "soprattutto per
le disfunzioni dei vari sistemi e piattaforme informatiche della
Regione".
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