Il medico Giuseppe Rizzi, arrestato
oggi perchè accusato di essersi fatto illecitamente pagare da un
paziente per somministrargli un farmaco oncologico, era stato
licenziato dall'istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari il
primo marzo scorso "con licenziamento disciplinare senza
preavviso proprio a causa dei comportamenti posti in essere nei
confronti di un paziente oncologico e dei suoi familiari". Lo
rende noto il commissario straordinario dell'istituto,
Alessandro Delle Donne, che esprime "un sentito ringraziamento
alle forze dell'ordine per l'attività di indagine svolta, che ha
permesso di accertare, anche nelle sedi giudiziarie, un fatto
gravissimo, potenzialmente idoneo a gettare discredito
sull'immagine dell'Istituto".
"L'Istituto Tumori - prosegue - esprime inoltre piena
soddisfazione per la collaborazione con le forze dell'ordine e
con l'autorità giudiziaria a cui la direzione strategica si era
rivolta, fin da subito, per segnalare le gravi condotte che
avevano già motivato il licenziamento disciplinare". "Fatti di
tale gravità - conclude Delle Donne - non devono succedere, mai,
soprattutto nei luoghi in cui il patto di alleanza terapeutica
fra medico e paziente deve fondarsi su un fortissimo rapporto
fiduciario improntato all'etica deontologica e professionale".
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