"La gente di questo posto finalmente
mi vede come un essere umano, una persona". Quella di Alhassane
Hamidou Abdoulaye, 23 anni originario del Niger, è una bella
storia di integrazione. Alhassane è arrivato in Italia nel 2017
poco più che adolescente, dopo aver lasciato la sua terra e aver
attraversato un pezzo dell'Africa via terra fino alla Libia, poi
via mare su un barcone fino alle coste siciliane. Oggi vive in
provincia di Bari, con una famiglia che lo ha accolto come un
figlio e un fratello, nell'ambito del progetto di Refugees
Welcome Italia "Dalle Esperienze al Modello: l'accoglienza in
famiglia come percorso di integrazione", finanziato dal Fondo
Asilo Migrazione e Integrazione del Ministero dell'Interno e
realizzato in collaborazione con i Comuni di Bari, Roma,
Palermo, Ravenna e Macerata e l'Università di Tor Vergata. Dopo
aver vissuto in centri di accoglienza e aver lavorato in
campagna con altri migranti che "sono ancora nella stessa
condizione, lavorano a nero, non parlano italiano, non fanno
praticamente parte della società" racconta, in famiglia
Alhassane ha potuto studiare e crescere. Quest'anno si è
diplomato come operatore socio sanitario, "è stato sempre il mio
sogno" dice, lavora come mediatore culturale nel centro
polifunzionale di accoglienza Casa delle Culture nel quartiere
San Paolo e presto andrà a vivere da solo.
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