Lo hanno sequestrato
per ore in un casolare di campagna e minacciato puntandogli in
faccia un fucile per imporre l'acquisto di cocaina. È quanto
accertato dai carabinieri di Manfredonia (Foggia) che hanno
arrestato, su ordine della Procura, tre foggiani con le accuse
di sequestro di persona, detenzione e spaccio di sostanze
stupefacenti, estorsione e tentata estorsione nonché detenzione
di armi clandestine. L'indagine è partita subito dopo l'arresto
in flagranza di uno spacciatore di 22 anni fermato ad agosto
scorso perché trovato in possesso nella zona del porto turistico
di Manfredonia di 19 dosi di cocaina e di 100 euro. I militari
hanno verificato che il giovane spacciava in zone centrali del
comune foggiano o in località Monticchio alla periferia del
paese. Era solito nascondere la droga in alcune fioriere o in
alcuni terreni. I militari hanno anche scoperto che il 22enne
si riforniva da un pluripregiudicato del posto che si imponeva
come unico fornitore. Ma la qualità pessima della cocaina ha
indotto il 22enne ad acquistarla da un diverso fornitore. Quando
il pluripregiudicato lo ha scoperto, per il torto commesso,
prima lo ha attirato in una zona di campagna e poi lo
sequestrato in un casolare a Macchia frazione di Monte
Sant'Angelo (Foggia). Qui il 22enne è stato minacciato
pesantemente anche con un fucile. Solo il tempestivo intervento
dei carabinieri ha scongiurato il peggio. Nella circostanza
oltre ad aver liberato il 22enne, i militari hanno anche
rinvenuto un fucile a canne mozze modificato. Nel corso delle
indagini hanno accertato che lo spacciatore era stato costretto
a versare al pluripregiudicato la somma di 5mila euro pari
all'importo della cocaina acquistata da un altro fornitore.
Secondo chi indaga l'attività di spaccio fruttava mediamente 500
euro al giorno nei periodi invernali per arrivare ai 1200 euro
durante la stagione estiva.
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