E' previsto alle 18 di oggi
l'incontro alla frontiera ungherese tra i profughi ucraini e don
Gino Samarelli, il parroco del Duomo di Molfetta (Bari), partito
martedì sera alla volta di Leopoli con un bus per salvare e
portare in Italia 48 cittadini in fuga dalla guerra, soprattutto
donne con bambini disabili. "È evidente la mia preoccupazione -
dice don Gino - fino a quando non avrò messo al sicuro e in
buone mani tutti coloro che mi verranno affidati per il
viaggio".
Dopo aver lasciato all'alba Santa Maria La Longa nel centro di
don Orione (Udine) dove "abbiamo scaricato le derrate alimentari
- spiega don Gino - perché hanno contatti che rendono possibile
la consegna via Polonia", il pullman è ripartito e sta
raggiungendo Budapest. "Ho sentito Leopoli e ricevuto primo
elenco e istruzioni - dice il parroco - e so con certezza che ci
sono sette ciechi e alcune famiglie. Sto aspettando che
l'Ambasciata mi consegni l'altro elenco". Una difficoltà che
incontreranno sarà alla frontiera ungherese di Beregsuràmy. "La
frontiera ungherese è cattiva - spiega il parroco - perché
trattiene in tempo variabile a caso 5/6 persone che identifica e
poi li rilascia, si spera in tempi brevi. Il sacerdote rumeno
che abbiamo incontrato a Udine mi ha detto che l'ultima volta
hanno aspettato tre ore". Tra i profughi che torneranno con don
Gino in Italia "ci sono due ragazze che si congiungeranno con
parenti in Italia e noi li accompagneremo all'incontro - spiega
- altri li consegneremo all'incoronata di Foggia. Sono disabili
e famiglie" e "ci saranno anche piccole famiglie che resteranno
in famiglia da noi. Qui entrerà in gioco l'azione della Caritas
diocesana e del Comune di Molfetta". "In un momento drammatico
come questo - commenta il vescovo di Molfetta, monsignor
Domenico Cornacchia - diventa importante compiere gesti concreti
che danno forma alla speranza di noi tutti. Noi non vediamo
l'ora di rivedervi qui e di sapere che decine di profughi hanno
trovato la salvezza. Purtroppo è solo una goccia nell'oceano, ma
siamo tutti chiamati a fare il possibile".
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