Erano venute a pregare San Nicola per
i loro famigliari in Ucraina, ma hanno trovato le porte della
Basilica nel cuore di Bari Vecchia sbarrate con le macchine
della Polizia. Ksenia, 51 anni, è arrivata in Italia cinque
giorni fa in fuga dalla guerra, mentre suo marito è rimasto a
combattere a Mariupol, una delle città più bombardate. La sua
amica Irina, invece, viene da Napoli dove vive da tempo, mentre
le sue due figlie e i due nipotini stanno a Mariupol. Per loro,
dei quali non ha notizie dal 9 marzo, era venuta a pregare
stamattina San Nicola. "Mia figlia quel giorno era uscita per
cercare un telefono e chiamarmi - racconta in lacrime - poi
hanno bombardato l'ospedale delle donne e da allora non sono più
riuscita a mettermi in contatto con loro". Le due donne avevano
scelto oggi perché "in Ucraina - spiegano - è la festa dei 40
santi e volevamo pregare nella cripta di San Nicola per
proteggere i nostri cari". Nella stessa piazza, di fronte
all'ingresso della Basilica, c'è un'altra statua di San Nicola,
donata anni fa dal presidente russo Putin alla città di Bari. "A
quella statua non vogliamo neanche avvicinarci - dicono - perché
l'ha regalata Putin, che sta uccidendo le nostre famiglie e
distruggendo le nostre città".
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