"La reazione degli artisti ucraini
alla guerra è molto diversa ma in tutti i casi molto coraggiosa.
Sono profondamente orgogliosa di tutto quello che i miei amici
cineasti e intellettuali in Ucraina stanno facendo. Molti sono
in prima linea e stanno combattendo la forza militare talvolta
anche con una preparazione minima, se non assente". Sono le
parole di Daria Onyshchenko, regista del film Zabuti (The
Forgotten), proiettato oggi fuori concorso per la sezione
Panorama internazionale del Bif&st, il Bari international film
festival. La regista questa sera, sul palco del teatro
Petruzzelli, riceverà il Premio Federico Fellini dedicato ai
cineasti dell'Ucraina. Per l'occasione indossa come una mantella
la bandiera dell'Ucraina e sulla maglietta ha la scritta, in
Ucraino, "nave russa, vai a farti fottere", diventato il motto
dei combattenti ucraini dopo l'attacco all'isola dei Serpenti.
"Queste persone - dice riferendosi ai colleghi cineasti che
stanno combattendo - non hanno mai avuto una preparazione e
imbracciato un'arma e mettono a rischio la loro vita a volte
anche senza gli strumenti basilari, come i giubbotti
antiproiettili o i caschi. Molti artisti invece sono all'estero
e da lì stanno cercando di dare il proprio supporto attraverso
progetti, raccolte fondi, acquistando in occidente materiale per
fornire aiuto a chi è al fronte, ai registi che stanno
lottando".
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