"Sono contento che i simboli sacri di
San Nicola siano tornati al loro posto. Non era tanto il loro
valore economico ma quello simbolico. Attorno a San Nicola
questa città ha costruito la propria identità, sui valori di
pace, fratellanza e accoglienza. Oggi Bari è felice e ci
auguriamo che sia un buon presagio che questa felicità arrivi in
altre parti del mondo, soprattutto a quei popoli che stanno
soffrendo e che come noi si ritrovano nei valori della pace,
della fratellanza e dell'accoglienza, attraverso la confessione
cattolica e quella ortodossa". Sono le parole del sindaco di
Bari, Antonio Decaro, nella sua prima uscita pubblica dopo
essersi negativizzato dal Covid, partecipando alla cerimonia di
riconsegna nella Basilica di San Nicola degli oggetti sacri
trafugati nella notte tra il 21 e il 22 marzo scorsi.
"San Nicola è il simbolo di Bari ma è il santo della pace
punto di riferimento di tutto il mondo anche orientale - ha
detto il procuratore Roberto Rossi - . In Russia e in Ucraina è
venerato ed è punto di riferimento. Io spero che questo piccolo
simbolo, il ripristino della legalità, diventi un segno perché
anche in quei Paesi arrivi la pace, un segno di cambiamento in
questo momento drammatico. Sono sicuro che San Nicola riuscirà a
ispirare tutti quelli che stanno trattando lì per la pace".
"Come non commuoversi di fronte all'amore di una città per il
suo santo patrono - ha detto padre Giovanni Distante,
accogliendo nelle sue mani dai poliziotti gli oggetti sacri
trafugati e oggi restituiti - . Abbiamo assistito sgomenti alla
inaudita violazione della sacralità di questo luogo. Il rapporto
con San Nicola è più di semplice devozione, è la storia di un
amore per un santo venuto da oriente e che sa guardare a oriente
sui sentieri dell'incontro, dell'accoglienza, della fraternità e
della pace".
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