"È un primo passo importante per
ribadire che il fascismo e la sua ricostituzione, di cui
CasaPound è artefice, sono contro la legge e, in secondo luogo,
per ristabilire verità e giustizia su quello che è avvenuto
quella notte". Così l'ex eurodeputata barese Eleonora Forenza, a
margine dell'udienza preliminare al termine della quale sono
stati rinviati a giudizio 18 attivisti pugliesi di CasaPound per
i reati, a vario titolo contestati, di riorganizzazione del
disciolto partito fascista e lesioni personali aggravate, con
riferimento alla presunta aggressione squadrista del settembre
2018. Forenza, presente all'aggressione, è costituita parte
civile e con il suo ex assistente parlamentare, Antonio Perillo,
che quella sera più picchiato. "Non si è trattato di una rissa
ma di una azione squadrista nei confronti di manifestanti
antifascisti e antirazzisti - ha ribadito l'ex eurodeputata - .
E' importante che siano stati ammessi come parti civili anche
l'Anpi e Rifondazione comunista che hanno nel loro statuto la
difesa della Costituzione".
"Credo che il rinvio a giudizio sia un passaggio dovuto per una
aggressione talmente palese, gratuita e motivata politicamente -
ha commentato Perillo - . Ora attendiamo il dibattimento per il
riconoscimento della verità fattuale e storico-politica: ci
hanno aspettato e aggredito in maniera violentissima in quanto
antifascisti. E' irritante che si continui a sostenere la tesi
degli opposti estremismi, addirittura della rissa e dello
scontro tra gruppi, quando ci sono filmati che dimostrano che
siamo aggrediti alle spalle, noi disarmati, mentre loro armati".
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