Nell'oasi protetta di Tore Guaceto
(Brindisi) è stato accertato un innalzamento medio di 40 cm
dell'arenile, dopo l'installazione di un sistema ecosostenibile
per il contrasto all'erosione costiera. Il progetto si è
sviluppato attraverso l'utilizzo di 50 metri di barriere
amovibili brevettate dalla start-up brindisina Teti. La
sperimentazione è durata tre mesi ed ha interessato un tratto di
costa lungo 100 metri. Nella fase attuale si sta procedendo con
la valutazione dei dati raccolti. A differenza di altri sistemi
come barriere emerse, frangiflutti, e barriere soffolte, quello
brevettato da Teti srl non mira ad annullare la forza del moto
marino, ma ne sfrutta le dinamiche, trasformandosi in una
trappola per i sedimenti sabbiosi. "Il risultato ottenuto ha
superato le aspettative. Ringraziamo Teti e tutti gli enti
preposti che hanno autorizzato la sperimentazione in riserva".
Così Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Torre Guaceto.
Soddisfazione viene espressa anche Giuseppe Tamburrano,
amministratore di Teti. "Costituito principalmente da moduli
realizzati in materiale plastico riciclato al 65% il sistema si
inserisce perfettamente nell'ambito dell'economia circolare e,
non richiedendo mezzi meccanici per la posa in opera,
rappresenta un ottimo strumento per una manutenzione ordinaria
delle spiagge, in quanto viene installato durante i mesi
invernali e rimosso con l'inizio della stagione balneare".
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