"Nonostante le ingenti risorse
stanziate, a distanza di sei anni" dalla strage ferroviaria tra
Andria e Corato del 12 luglio 2016 nella quale morirono 23
persone, "la linea non è stata ancora ripristinata. Vorremmo
capire perché, se i lavori sono stati terminati, se la centrale
operativa è pronta ad entrare in funzione". Lo dichiarano in una
nota il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e
il segretario generale della Filt Cgil regione, Giuseppe
Guagnano, che in occasione della commemorazione della strage
hanno organizzato un incontro nella sede del Dopolavoro
ferroviario e osservato un minuto di silenzio in ricordo delle
vittime. "Quanto accade sulla Corato-Andria non lascia certo
tranquilli" continuano, ricordando che "siamo destinatari di
ingenti risorse dal Ministero dei Trasporti a valere sui fondi
del Pnrr per ammodernare il sistema infrastrutturale di
trasporto, risorse da investire in progetti e opere celermente".
La Cgil Puglia ritiene che quella della strage non sia "l'unica
tratta che ha bisogno di interventi, se si considera che nella
regione su oltre 1.500 km di rete ferroviario 613 km sono a
binario semplice, quasi il 40%, così come oltre il 40% della
rete non è elettrificata, con quel che significa in termini di
mancato abbattimento delle emissioni. Tutta la rete deve essere
dotata di sistemi di telecontrollo del traffico, per evitare
qualsiasi rischio. È necessario accelerare la realizzazione di
infrastrutture di trasporto e logistiche - concludono - per
costruire un sistema regionale in grado di garantire la mobilità
delle persone e delle merci, collegando meglio la Puglia al
resto dell'Italia e dell'Europa, favorendo lo sviluppo e la
competitività del territorio, migliorando la qualità della vita,
intervenendo sulla sostenibilità ambientale, realizzando
condizioni di contesto attrattive per nuovi insediamenti
economici".
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