"Si precisa che l'estensione delle
fasce d'età per l'invito ai programmi di screening, la
differenziazione dell'offerta di screening per popolazione con
storia familiare di tumore a rischio moderato o alto nonché
l'avvio dei programmi di valutazione del rischio per pazienti e
famiglie con mutazioni di geni previste dalle norme regionali
non sono, allo stato, eseguibili in ragione dei vincoli imposti
dal quadro normativo nazionale in materia di coordinamento della
finanza pubblica con particolare riferimento ai vincoli connessi
alle Regioni in Piano di rientro". Con questa comunicazione
inviata dal dipartimento Salute della Regione Puglia alle Asl e
agli ospedali regionali sono stati sospesi i test genetici
estesi per la prevenzione dei tumori al seno e al colon. Il
Consiglio regionale, su proposta del consigliere regionale di
Azione, Fabiano Amati, aveva approvato due leggi per potenziare
lo screening per la prevenzione precoce del tumore del colon
retto e quello al seno. Per quanto riguarda il colon retto, la
legge prevede di sottoporre al test della ricerca del sangue
occulto nelle feci tutti i pugliesi nella fascia d'età 45-75,
pena la decadenza dei direttori generali delle Asl. Adesso
questa estensione degli screening viene bloccata per i vincoli
imposti dal ministero alle Regioni in piano di rientro, come si
evince dalla circolare del dipartimento Salute.
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