"Assolutamente non sapevo nulla" di relazioni extraconiugali, "mio fratello non mi ha mai riferito di essere tradito tantomeno mi ha riferito quelle che erano le sue intenzioni". È quanto dichiarato agli inquirenti dal fratello di Taulant Malaj, Quemal, l'uomo di 45 anni finito in carcere con le accuse di duplice omicidio e tentato omicidio, subito dopo il delitto avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorsi a Torremaggiore (Foggia).
Le vittime sono la figlia 16enne Jessica e Massimo De Santis, il barista di 51 anni considerato l'amante della moglie. "Il nostro rapporto è stato sporadico nelle frequentazioni - aggiunge l'uomo in riferimento alla relazione con il 45enne - quindi ognuno di noi non conosceva la situazione familiare dell'altro, il nostro rapporto si fermava al saluto e a qualche frequentazione sporadica".
In uno dei passaggi della deposizione, il fratello Quemal Malaj afferma: "Mio fratello si presentava abbastanza tranquillo - continua - ed aveva le mani insanguinate e riferiva ancora una volta: questo è l'amante e l'ho ucciso".
Il reo confesso subito dopo gli omicidi - si legge nella convalida del provvedimento di fermo - ha contattato il fratello su Messenger per informarlo di aver appena ucciso tre persone: "la moglie, la figlia e l'amante".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA