Per circa 15 anni da un centinaio di
case non allacciate alla rete fognaria sono stati sversati
85mila metri cubi di reflui non depurati nel mare di Gallipoli,
nel tratto antistante il seno del Canneto, alle porte del centro
storico. E' quanto ha scoperto la Capitaneria di porto ponendo
fine a quello che viene definito uno scempio ambientale che
coinvolge un intero isolato della città.
L'indagine è partita ad agosto dello scorso anno dopo la
diffusione sui social di un video in cui si vedeva la presenza
di liquami nel tratto di mare in questione.
Dalle indagini è emerso che i residenti non hanno mai
rispettato l'ordinanza con cui il sindaco ha intimato loro di
procedere all'allaccio degli scarichi alla reta fognaria. Agli
amministratori condominiali e ai proprietari coinvolti sono
stati contestati lo scarico di acque reflue domestiche non
autorizzato, l'inquinamento ambientale, il getto pericoloso di
cose, durevole deterioramento delle acque, deturpamento di
bellezze naturali, inosservanza dei provvedimenti dell'autorità.
Sono dieci le persone indagate e 50 quelle multate. Per alcuni
la sanzione ammonta a 30mila euro.
Ora i titolari delle utenze non a norma hanno regolarizzato
l'allaccio alla rete fognante cittadina attraverso interventi
strutturali con il coinvolgimento di Comune e acquedotto.
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