E' andato agli Yaraka della Puglia
il Premio Alberto Cesa che, giunto alla 19/a edizione, viene
assegnato ogni anno ad artisti emergenti nell'ambito del
festival internazionale di musica folk Folkest, in corso fino a
ieri in Friuli Venezia Giulia. Lo hanno reso noto oggi gli
organizzatori della manifestazione, che ha tagliato il traguardo
della 45/a edizione.
Secondi classificati i Luarte Project dalla Toscana, mentre sul
terzo gradino del podio sono saliti i Grama Tera dal Piemonte.
"Siamo arrivati alla fine di queste giornate - ha spiegato il
direttore artistico del festival Andrea Del Favero -
consegnando due premi, uno alla grande storia, il Premio alla
Carriera alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, e uno alle
nuove proposte che è appunto il Premio Cesa, un riconoscimento a
cui teniamo molto proprio perché indica un tratto che ci è
proprio: la ricerca costante di artisti da valorizzare. E
vogliamo chiudere queste giornate anche con un omaggio: l'anno
prossimo vogliamo introdurre una targa speciale, di cui stiamo
definendo i dettagli, che sarà dedicata a Lorenzo Marchiori,
amico e giornalista di recente scomparso."
Erano sei i gruppi arrivati in finale per il Premio Alberto
Cesa tra quelli selezionati dalla giuria nei mesi scorsi:
accanto ai tre primi classificati, ossia i tarantini Yaràkä
dalla Puglia con le loro contaminazioni musicali tra Africa e
sonorità Mediterranee e del Sud Italia, i Luarte Project dalla
Toscana, con un progetto che ricerca la bellezza e il movimento
nella musica del mondo, e i Grama Tera dal Piemonte con le loro
ballate criminali e i canti di lavoro, c'erano i Femina Ridens,
gruppo toscano che ha riarrangiato alcuni brani della tradizione
europea medievale, i Dimotika da varie regioni, con la loro
ricerca musicale oltre i confini stilistici e di genere fra
Medio Oriente e Occidente, e i friulani Yerba Buena Trio con la
loro passione per le canzoni tradizionali e d'autore
dell'America di lingua spagnola.
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