La Puglia è terzultima in Italia per
Pil pro capite (18.209 euro), nonostante registri una crescita
del 7,1% nell'ultimo anno, ed è quartultima sul fronte
occupazione (anche se è al quarto posto per crescita annuale)
mentre, in termini Neet, un giovane su quattro (il 26%) è ancora
escluso da percorsi di istruzione, formazione e lavoro. In
compenso è seconda per produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili (9,2% del totale italiano, seconda solo alla
Lombardia) e prima per lo sviluppo di energia eolica (pari a
oltre un quarto della produzione italiana, il 25,2%). Sono
alcuni dei dati emersi nel corso della tavola rotonda 'Politiche
vincenti per l'attrattività della Puglia', organizzata dalla
Regione Puglia e The european house - Ambrosetti. Presenti, fra
gli altri, il governatore Michele Emiliano, e il managing
partner & ceo di The european house - Ambrosetti, Valerio De
Molli.
Lo studio mette in luce anche alcuni punti di forza del
territorio: la Puglia è seconda in Italia per contributo al
valore aggiunto nazionale dell'industria (3,4%) e terza per
tasso di natalità delle imprese dopo Lazio e Campania. La
Regione è, inoltre, quarta per incidenza di giovani sulla
popolazione e sesta per tasso di natalità (il 6,7% ogni mille
abitanti). Dalla ricerca emerge anche che la Puglia dispone del
più alto numero di aziende agricole in valore assoluto (oltre
191mila), ma si posiziona all'ultimo posto come numero di
aziende agricole che hanno introdotto processi innovativi.
Inoltre è tra le prime dieci regioni per valore aggiunto
prodotto dal settore della logistica, in particolare è settima
per il trasporto terrestre (1,3 miliardi di euro), è seconda per
numero di Bandiere blu (22), e quinta per traffico croceristico
(con oltre 614mila passeggeri annui). La Puglia è infine prima
al Sud per indice di digitalizzazione (Desi), ma ancora indietro
rispetto alla media nazionale, ed è prima per investimenti in
programmi di sorveglianza, prevenzione e controllo delle
malattie.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA