Un segno rosso sotto l'occhio
destro e una camicia azzurro cielo con una scritta sulla schiena
di colore rosso che diventa appello. "Adesso basta,
nessun'altra": è il messaggio contro la violenza di genere che
ieri sera, nel corso della 26esima edizione della Notte della
Taranta, a Melpignano, Tananai - tra gli ospiti del concertone -
ha voluto lanciare dopo i recenti delitti che hanno avuto come
vittime le donne, anche giovanissime.
Era stata la maestra concertatrice, Fiorella Mannoia alla
vigilia del festival popolare salentino ad anticipare che
avrebbe usato il palco tarantolato per chiedere di fermare la
violenza di genere. "L'amore deve essere condiviso,
consenziente. L'amore è stare bene, è avere il piacere di stare
insieme, desiderarsi l'un l'altro. Niente di più", ha detto
Mannoia prima di interpretare 'Bocca di rosa', omaggiando
Fabrizio De Andrè.
La condizione femminile è tornata al centro della serata con
'Fimmine fimmine', brano che narra delle "tabacchine, così
chiamavano le donne che lavoravano il tabacco", ha spiegato
Mannoia. "Erano brave, erano veloci ed erano donne quindi
potevano essere pagate meno anche lavorando di più. Potevano
essere sfruttate, sfruttate dagli uomini ed erano alla mercé dei
padroni che le usavano per i propri piaceri". "Oddio - ha
continuato la maestra concertatrice - tante cose non sono
cambiate, anche oggi molte storie sono simili e questa canzone è
un inno, un grido. È il nostro grido, la nostra canzone: fimmine
cantatela con noi".
Un inno che è stato condiviso da un altro degli ospiti,
Brunori Sas. "Sono 'masculo' ma non posso che unirmi al vostro
grido che è anche il mio", ha chiarito mano nella mano con
Mannoia. "Bisogna cambiare, dobbiamo farlo insieme uomini e
donne così, mano nella mano", ha concluso la maestra
concertatrice.
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