A 10 anni dall'omicidio di Paola
Labriola, la psichiatra uccisa a coltellate da un paziente
mentre era al lavoro in un centro di salute mentale a Bari, il
presidente dell'ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli
ricorda quel "dramma che ha scosso profondamente la città" e
chiede ulteriori passi avanti per affermare il diritto alla
sicurezza sul lavoro .
"Non c'è dubbio che tanta strada in questi dieci anni sia
stata percorsa per far diventare il tema della sicurezza sul
posto di lavoro parte della coscienza collettiva - aggiunge -.
Un percorso lungo e difficile costellato ancora da tanti episodi
di violenza come quello di Barbara Capovani, psichiatra uccisa
qualche mese fa a Pisa. La conquista della piena esigibilità dei
diritti non può prescindere dall'impegno a far sì che questa
cultura cresca sempre più. Per questo ritrovarsi ogni anno non è
superfluo né banale perché rappresenta il punto di arrivo ma
anche di partenza di un impegno costante che come Ordine dei
Medici ci siamo assunti per sensibilizzare la 'politica', gli
amministratori, i colleghi e i cittadini su questo importante
tema".
"C'è ancora tanta strada da fare", per Anelli secondo cui è
stato un grande risultato l'istituzione di un Osservatorio
nazionale sul tema della violenza, mentre in Puglia, dice,
"siamo in forte ritardo". Anelli chiede quindi un "tavolo
permanente, un Osservatorio regionale appunto, per monitorare
gli episodi di violenza e coordinare le azioni di prevenzione,
coinvolgendo tutti gli attori".
"Domani saremo con Vito Calabrese, marito di Paola
Labriola, al sit-in organizzato davanti a quello che fu il
centro di psichiatria di base in via Tenete Casale - conclude -
Saremo poi al Teatro Piccinni venerdì 22 Settembre per ricordare
con un concerto Paola Labriola, Barbara Capovani e tutte le
vittime di questa assurda guerra e per ribadire il nostro
impegno contro ogni forma di violenza".
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