"Nel corso degli anni, da
quando sono qui a lavoro, mi è stato suggerito di visitare
Canosa e dopo averlo fatto ho deciso di organizzare gli Stati
generali della cultura perché ho capito che qui c'era un tesoro
che doveva essere tutelato, c'era un bene particolarmente
vulnerabile che finiva nella mani dei tombaroli. Ne ho
interrogato qualcuno di loro e alcuni hanno dimostrato oltre a
una passione smodata per i beni archeologici, una profonda
cultura. È giusto portarli da questa parte, renderli parte
attiva della comunità e il protocollo siglato tra Fondazione
archeologica canosina e Tribunale va in questa direzione". Lo ha
detto il capo della Procura di Trani, Renato Nitti, intervenendo
al convegno intitolato "Bella Italia. La cura del patrimonio
culturale. Esperienze di gestione tra pubblico e privato" in
corso a Canosa di Puglia, nel nord Barese.
"Il protocollo consente di fare la messa alla prova presso la
Fondazione canosina e in più adesso, lo si sta estendendo perché
a seguito della legge Cartabia ci sono diversi casi in cui al
posto delle sanzioni detentive brevi si può disporre il lavoro
di pubblica utilità - ha proseguito - i tombaroli, sia se
imputati sia se condannati, possono svolgere lavori di pubblica
utilità. Potrebbero essere impiegati come guida per esempio
anche se c'è stato qualcuno di loro che ha manifestato
l'interesse a lavorare in aree archeologiche che è una cosa
bella ma il percorso è lungo perché dobbiamo poterci fidare".
"Possiamo portare da questa parte, dalla parte giusta i
tombaroli che sono stati dalla parte sbagliata. E possiamo
reindirizzare la loro passione smodata per i beni archeologici e
culturali", ha proseguito Nitti.
Nel corso del convegno è stata annunciata l'istituzione da
parte della giunta regionale pugliese della scuola di
specializzazione archeologica che avrà sede a Canosa di Puglia e
che può contare su una dote pari a 350mila euro. "È una
straordinaria coincidenza aver approvato la creazione della
scuola di specializzazione archeologica a Canosa e festeggiare i
30 anni della Fondazione archeologica- ha spiegato la
consigliera con delega alla Cultura della Regione Puglia, Grazia
Di Bari-. Una coincidenza che ci fa ben sperare per il futuro e
per la crescita culturale della nostra regione".
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