"Dalla Puglia alla presidenza della
Corte costituzionale, è stata un'esperienza straordinaria. Sono
grata a tutte le persone che mi hanno aiutata, a partire dai
miei genitori che mi hanno sempre sostenuta. Ho avuto insegnanti
e colleghi meravigliosi, sono stata fortunata ma mi sono anche
data molto da fare". Silvana Sciarra, presidente della Corte
Costituzionale, racconta così il suo percorso di vita e
professionale a Bari, a margine dell'evento 'Da Bari al Palazzo
della Consulta: intervista a Silvana Sciarra', appuntamento
nell'ambito del festival 'Punto Sud' organizzato a Bari dalla
casa editrice Laterza con Svimez.
La presidente, pugliese di nascita e formazione e quinta
carica dello Stato, insieme al professor Gino Giugni
dell'università di Bari contribuì a scrivere lo statuto dei
lavoratori del 1970: "Quella di Giugni è stata una delle figure
più importanti della mia vita. Non era solo una raffinatissima
mente giuridica, ma anche un uomo che ha insegnato a tutti i
suoi allievi l'importanza del pluralismo dei punti di vista,
nonostante avesse idee molto forti e radicate".
"All'epoca - ha aggiunto - l'università di Bari era un
laboratorio effervescente di idee e di rispetto delle opinioni
altrui. Nella facoltà di giurisprudenza insegnavano tra i
migliori docenti di diritto in Italia, ed era un punto di
riferimento per tutto il mondo accademico nazionale".
Il mandato della presidente, giudice costituzionale dal 2014,
scadrà a novembre: "Rimarrò in Toscana dove vivo da molti anni,
ma sarà più facile per me tornare in Puglia. Tra le iniziative
più importanti nei miei nove anni alla Consulta c'è
l'insegnamento della Costituzione nelle scuole, un'esperienza a
cui noi giudici teniamo molto. È un importante canale di
comunicazione verso le generazioni più giovani, che si
appropriano così del linguaggio della Costituzione che, oltre a
essere bellissimo, è anche facile da apprendere. C'è già un
fitto programma di eventi a riguardo per tutto il 2024".
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