"Abbiamo scelto Taranto perchè è
una porta aperta sul Mediterraneo e il Mediterraneo per me,
nonostante viva le effervescenze notevoli di questo periodo, è
un luogo di dialogo tra i popoli e lo è sempre stato
storicamente. Noi vogliano mostrare uno sport che abbia la
capacità di essere un linguaggio universale per superare
barriere, tentare di costruire un Paese più civile, più equo e
più giusto". Così Luca Pancalli, presidente del Comitato
italiano paralmpico parlando prima dell'inaugurazione a Taranto
del Festival della cultura paralimpica.
"Noi - ha aggiunto - siamo consapevoli di rappresentare un
pezzo di mondo dello sport. Naturalmente ci confrontiamo con lo
sport che spesso è declinato come contenitore di medaglie. Noi
siamo convinti che non è solo questo. Lo sport è un pezzo di
politiche pubbliche del Paese sulle quali avere la capacità di
investire, che non devono rappresentare un costo, perchè anche
attraverso lo sport si può costruire un Paese migliore, più equo
e più solidale. Tutto è saperne valorizzare le grandi capacità
che ha di essere strumento di integrazione, di comunicazione ,
di trasformazione culturale".
A chi si rivolge il Festival? "A me piace pensare, da quasi
sessantenne - ha risposto Pancalli - che parli ai giovani, alle
scuole, perchè sono loro ai quali dobbiamo affidare il futuro di
questo Paese, dobbiamo riuscire a trasferire loro la
responsabilità di partire sempre dalle persone più fragili. Il
Festival della cultura paralimpica è questo: si parte dalle
persone più fragili, le si mette nelle condizioni di guardare
non a ciò che hanno perso ma a ciò che è rimasto e diventano
dei grandi atleti. Se per metafora questo avvenisse nei percorsi
della vita quotidiana di tutte le persone disabili, con percorsi
formativi per l'inserimento lavorativo, avremmo un Paese
migliore". Pancalli ha poi sottolineato che "il presidente
della Repubblica nobilita questa quarta edizione, siamo
orgogliosi ma nello stesso tempo ci trasferisce un carico di
responsabilità per quello che dobbiamo continuare a fare".
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