"Questa guerra non possiamo
vincerla da soli. Il nostro primo compito è coinvolgere i
cittadini, ma i cittadini devono valutare da che parte stare: se
collaborare con noi e non supportare, anche indirettamente, la
criminalità o se schierarsi dall'altra parte". Lo ha detto
Alfredo Fabbrocini, 51 anni, napoletano di Posillipo, nuovo
questore della Bat (Barletta-Andria-Trani), che si è insediato
oggi in questura ad Andria.
Pedigree da investigatore, è diventato questore dopo
esperienze sul campo in realtà complicate e ricche di sfide come
Bari, Foggia e Napoli. "La Bat è un territorio di scontro non
tra bande criminali ma tra una società civile che lavora
alacremente, fatta di persone perbene, e la criminalità", ha
continuato evidenziando che per contrastare furti, rapine ed
estorsioni, che sono i reati più compiuti nel nord Barese, potrà
contare sull'organico attuale anche se "arriveranno nuove
risorse grazie alla collaborazione del Servizio centrale
operativo e della direzione centrale del personale della polizia
di Stato".
Tra gli impegni assunti da Fabbrocini, proveniente dalla
Squadra Mobile di Napoli, c'è anche quello di arginare racket e
violenza di genere. Il primo è stato definito "uno dei reati più
odiosi perché la vita della vittima cambia totalmente sia se
decide di pagare e poi dovrà farlo per sempre, sia se decide si
denunciare. Noi siamo al fianco di chi decide di non piegare la
testa". Sulla violenza ai danni delle donne, il neo questore ha
chiarito che "è necessario non arrivare al compimento del reato:
se c'è una percezione di quanto sta per accadere, allora bisogna
denunciare".
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