Giacomo Olivieri, l'ex consigliere
regionale arrestato lunedì con le accuse di scambio elettorale
politico-mafioso in relazione alle elezioni comunali di Bari del
2019, "ha iniziato, con dichiarazioni spontanee, a chiarire
fatti e circostanze certamente utili per il prosieguo delle
indagini preliminari". A dirlo in una nota i difensori di
Olivieri, gli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta, che
sottolineano come l'ex consigliere si è dichiarato disponibile
"a rendere interrogatorio appena avrà avuto conoscenza di tutti
gli atti di indagine".
Olivieri, detenuto nel carcere di Brindisi, per il momento ha
deciso di non rispondere alle domande del gip Alfredo Ferraro in
sede di interrogatorio di garanzia.
Secondo l'accusa, Olivieri avrebbe raccolto i voti della
criminalità (nello specifico dei clan Parisi-Palermiti, Montani
e Strisciuglio di Bari) per permettere l'elezione della moglie,
Maria Carmen Lorusso, al consiglio comunale. Lorusso, che poi fu
eletta, è stata arrestata nell'ambito della stessa indagine e
ora è ai domiciliari insieme al padre Vito (oncologo e indagato
per questa e altre vicende relative alla sua professione).
Lorusso fu eletta nelle file del centrodestra salvo poi passare
nella maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Decaro. Il
loro interrogatorio dovrebbe tenersi la prossima settimana.
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