(ANSA) - BARI, 19 MAR - Il Consiglio comunale di Bari, a tre mesi dalle elezioni, rischia di essere sciolto per mafia. Tutto dipenderà dall'esito del lavoro della commissione di accesso nominata oggi dal prefetto di Bari, Francesco Russo, su input del ministro dell'Interno Piantedosi. Se si dovesse arrivare allo scioglimento e alla nomina di un commissario le elezioni slitterebbero sino a 18 mesi. "Oggi è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari", ha commentato il sindaco di Bari, Antonio Decaro anticipando sui social la notizia appresa poco prima dallo stesso ministro.
"L'atto - ha aggiunto - come un meccanismo a orologeria, segue la richiesta di un gruppo di parlamentari di centrodestra pugliese, tra i quali due viceministri del Governo e si riferisce all'indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l'avv. Giacomo Olivieri e la moglie, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra".
Nelle settimane scorse, infatti, i parlamentari pugliesi hanno avuto un incontro con Piantedosi durante il quale hanno chiesto di valutare il caso Bari per accertare le presunte infiltrazioni mafiose nel Consiglio comunale di Bari all'indomani dell'arresto di 130 persone al termine di una inchiesta della Dda barese che ha svelato un presunto intreccio mafia-politica con scambio di voto alle Comunali del 2019. A finire in manette anche una consigliera comunale, Maria Carmen Lorusso, eletta grazie, questa l'ipotesi accusatoria, ai voti dei clan mafiosi nelle fila del centrodestra e poi passata in maggioranza. La vicenda è finita anche all'attenzione della commissione parlamentare antimafia con l'apertura di un fascicolo amministrativo.
"Incuranti delle parole del Procuratore distrettuale antimafia - accusa Decaro - che in conferenza stampa ha detto testualmente: 'l'amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata', gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio Comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio, ora spingono per lo scioglimento di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell'inchiesta su Mafia Capitale". "È un atto gravissimo - prosegue Decaro - che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio, guarda caso, alla vigilia delle elezioni.
Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent'anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita". Decaro ha annunciato di aver già trasmesso ieri al prefetto un "voluminoso dossier composto da 23 fascicoli e migliaia di pagine" sull'attività del Comune contro la criminalità organizzata. "È evidente, vista la rapidità con cui è giunta la notizia della nomina della commissione, che nessuno si è curato di leggere quelle carte. A questa aggressione io mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi di questa città", promette il sindaco.
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