La vittoria del centrodestra era nell'aria. E c'è stata, anche se di misura. Alla soglia dei 79 anni (li compirà il 25 agosto), Adriana Poli Bortone è la nuova sindaca di Lecce. Per la candidata del centrodestra è un ritorno a Palazzo Carafa perché è stata prima cittadina del capoluogo salentino dal 25 maggio 1998 al 29 maggio 2007. Dopo aver mancato la vittoria al primo turno per soli 24 voti, tanti erano quelli che le servivano per ottenere il 50% + 1, ha sconfitto con le 10 liste che la sostengono il sindaco uscente Carlo Salvemini (9 liste) del centrosinistra. Il risultato definitivo è chiaro: Poli Bortone batte Salvemini 50.69% a 49.31% e con 646 voti di vantaggio va ad amministrare la città-culla del barocco leccese e i suoi 94.434 abitanti. L'affluenza alle urne è stata del 60.76% (68,43% al primo turno).
La carriera politica di Poli Bortone è di lungo corso e sempre nel centrodestra: è stata deputata e senatrice della Repubblica e ministro delle Risorse agricole, alimentari e forestali nel primo governo Berlusconi. Chi la conosce parla di una donna tenace e determinata. E per far sentire di che pasta è fatta, Poli Bortone stamattina, ad urne aperte, ha presentato in Procura un esposto contro il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, denunciando una presunta violazione del silenzio elettorale da parte del governatore nel sabato di vigilia del voto per il ballottaggio. Nel mirino della neo sindaca di Lecce sono finite le dichiarazioni che Emiliano ha rilasciato ad una tv locale il 22 giugno, giorno in cui ha riunito tutti i primari ospedalieri della città di Lecce in un hotel cittadino "ammettendo candidamente al microfono del cronista che era venuto a Lecce per sostenere la candidatura di Carlo Salvemini", accusa la sindaca.
Ma c'è anche il lato tenero della Poli Bortone che ha raccontato di aver atteso il risultato elettorale barricata in casa. "Ho giocato a burraco con le mie amiche, ho chiuso le porte fino a quando mi hanno telefonato e mi hanno detto che potevo scendere". "Cosa farò domani? Comincerò - ha detto ai cronisti - a mettere un po' di fiori in città. E' stato bello, stupendo, stare insieme ed avere la città così gioiosa intorno".
"Cosa dico a Salvemini? E che gli devo dire? Non dico assolutamente nulla, dispiace sempre per chi perde, ma tutte le competizioni sono così, c'è chi vince e c'è chi perde: questa volta ha perso lui".
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