Ha ammesso di aver atteso
tanto perché in molti gli avevano riferito che prima o poi il
suo paese di origine gli avrebbe dedicato una grande festa. E
ieri Canosa di Puglia ha celebrato Lino Banfi, tornato a casa
per l'occasione. La festa di compleanno in piazza è stata
preceduta dalla cerimonia di intitolazione al nonno d'Italia,
che ha spento 88 candeline lo scorso 9 luglio, del foyer del
teatro comunale Lembo.
"Sono contento che il foyer porti il mio nome perché il
teatro è quello della mia giovinezza quando sognavo di fare
l'attore", ha detto l'artista ricordando che il teatro è custode
di preziosi ritrovamenti archeologici. Sul palco, allestito nel
centro cittadino per la 17/a edizione del Premio Dea Ebe-La
Maschera Banfi, il comico ha soffiato sulle candeline posate su
una torta fatta di sospiri, il dolce di Bisceglie di cui è
ambasciatore, ricordando la sua lunga carriera e i momenti di
vita personale.
"Siamo estremamente felici e orgogliosi - ha detto il sindaco
di Canosa di Puglia, Vito Malcangio - di aver omaggiato Banfi
con così tanto calore e affetto. Il teatro Lembo è lo stesso in
cui ha avuto inizio la carriera del nostro concittadino e ora il
foyer porta il suo nome. Senza dubbio è il luogo più appropriato
per omaggiare la grandezza dell'uomo e attore: grazie Lino,
Canosa è e sempre sarà orgogliosa di te".
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