Con il via libera della Puglia prende
forma il quadro dei cinque consigli regionali necessari per
richiedere il referendum contro l'autonomia differenziata. In
base all'articolo 75 della Costituzione il referendum abrogativo
può essere chiesto da 500mila cittadini oppure da cinque
Consigli regionali. Un obiettivo, quest'ultimo, ora centrato.
L'iter innescato dalle cinque Regioni a guida progressista
era partito l'8 luglio scorso con il sì della Campania. Erano
seguiti poi il disco verde dei consigli regionali di Emilia
Romagna, Toscana e Sardegna. E stasera è arrivato il via libera
anche della Puglia. Una sfida vinta dal campo largo a livello
locale che innesca la richiesta di referendum abrogativo per la
legge nazionale 86 sull'autonomia differenziata, voluta dalla
Lega. Il consiglio regionale della Puglia ha votato a favore,
nonostante il parere contrario espresso nei giorni scorsi dalla
commissione regionale sulle Riforme.
Tutte le regioni progressiste hanno approvato gli stessi
provvedimenti: il quesito che intende abolire interamente la
norma e l'altro per la modifica parziale. Eletti anche i due
delegati, figure previste dall'articolo 75 della Costituzione,
che presenteranno, insieme a quelli delle altre regioni, i
quesiti alla Corte costituzionale.
"Non prendiamo una decisione per consolidare le bandiere ma
per far prevalere la ragione, con l'obiettivo di ricreare uno
spirito di difesa dell'unità d'Italia", aveva detto il
governatore Vincenzo De Luca quando l'Aula della Campania aveva
dato il via libera alla richiesta di referendum.
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